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Inviato da avatar Stefano Vigo il 25-06-2019 alle 17:50

Buonasera a Tutti.

Oggi è una normale giornata (martedì 25 giugno), girando a piedi alle ore 11,00 nel quartiere c'era questa situazione relativa alla Sosta (Vietata), dei veicoli:

In Via Cassolnovo, 12 veicoli in sosta vietata su entrambi i lati della strada (sotto ai folcloristici cartelli di rimozione forzata).

In Via Gandino (tra Via Don Vercesi e Via Albona), altri 11 veicoli piazzati sulle strisce bianche che formano un inesistente e virtuale marciapiede.

In Via Don Vercesi non era disponibile un solo posto auto nei parcheggi.

In Via Rosciate davanti ai civici 18 e 21, le auto era parcheggiate invadendo la sede delle fermate ATM dei Bus 58; 76; N1 (alla sera, e nei festivi arrivano all'incrocio con Via Bagarotti).

La situazione precipita quando ci sono i mercati del lunedì, in Via Palmi, e del venerdì in Via Fratelli Di Dio, dove nelle vie precedentemente citate, si scatena l'assalto a Forte Apache per la sosta vietata, tanto che anche il parcheggio dell'Eurospin è strapieno, e pure il tratto di Via Bagarotti tra il 5 e il supermercato è usato come area di sosta (alla faccia dei ridicoli divieti di sosta e fermata).

Ricapitolando è evidente che esiste nel quartiere un serio problema di parcheggi, tanto che le soste vietate solo in 3 vie questa mattina erano oltre 30, anche per evidente mancanza di posti aggiuntivi e regolari.

Per risolvere questi problemi serve una politica che conosce attentamente il territorio, confrontandosi con i residenti, e non fa sparire decine di parcheggi in Via Bagarotti lato parco-Eurospin, con 48 orrendi vasoni di terra (che sembrano dei giganteschi vasi da notte), di cui almeno uno ha la pianta già stecchita dal caldo!

In sostanza gli interventi da fare (o comunque da ragionarci sopra attentamente) sono:

1) Ripristino posti auto in Via Bagarotti, anche delimitandoli ad una sola vettura con appositi cordoli (che non richiedono innaffiature, e non muoiono per il caldo dopo 1 settimana).

2) Via Cassolnovo posa parigine sui 2 lati della strada per garantire il passaggio in sicurezza di pedoni, e carrozzine disabili. Valutare un senso unico tra Via Albona, e Via Don Vercesi.

3) Via Gandino (tra Via Don Vercesi e Via Albona), posa parigine sul lato dei passi carrabili, per pedoni e carrrozzine, su quell'altro si può mantenere la sosta al limite a spina di pesce, con senso unico tra Via Don Vercesi e Via Albona).

4) Via Albona valutare i parcheggi a spina di pesce, e il senso unico, in uscita verso Via Bagarotti, con nuovo semaforo. Pensare di chiuderla al traffico rischia di "suicidare le altre vie adiacenti".

5) Via Rosciate sfalsamento e allargamento leggero dei marciapiedi in prossimità delle fermate ATM, per l'accessibilità dei disabili ai Bus 58; 76; N1.

6) Via Bagarotti all'incrocio con Via Albona, installare anche 1 semaforo pedonale (a chiamata), con banchine di protezione pedoni in mezzo alla strada. Attraversare per recarsi al parco, o all'Eurospin, oggi è un mezzo suicidio! In Tal Modo anche chi non potrà più parcheggiare in Via Cassolnovo; e parzialmente in Via Gandino, e in Via Rosciate, potrà attraversare in sicurezza la Via Bagarotti.

Ho visto che su Facebook della pagina del Comitato Quartiere Valsesia, si è scatenato un ampio dibattito su questi 48 vasi, con una netta prevalenza di giudizi negativi, o comunque di azione inopportuna, visto che non si sta analizzando minimamente il contesto, ne' la regolamentazione (effettiva ed efficace), della sosta regolare dei veicoli dei residenti.

Sarebbe anche il caso che in una prossima riunione del Comitato Valsesia, almeno su questo punto della sosta in Via Bagarotti (e limitrofe), si svolga un'Assembea Pubblica e Aperta, e allargata al Municipio 7, con tanto di volantini informativi, come già fatto a volte in passato, per affrontare in maniera ragionata e definitiva queste tematiche.

Tematiche quelle dell'auto da non prendere sottogamba, anche in considerazione della sua evoluzione con vetture ibride (benzina ed elettriche), ed elettriche (a batterie, che richiederanno apposite stazioni di ricarica pubbliche, e ampiamente diffuse nel territorio), oppure elettriche ma a celle di combustibile/idrogeno.

Dipingere il futuro senza auto o veicoli è utopia alla stato puro (come viaggeranno le merci, e le persone?); certo forse diminuirà in parte il parco circolante, e sarà in sostanza quasi a zero emissioni inquinanti, ma di sicuro non avremmo solo biciclette; monopattini; o mezzi pubblici; bensì un mix di tutto questo, sosta inclusa, da pianificare attentamente a partire da subito!

 

Milano 25 Giugno 2019

                                                                                                    Cordiali Saluti

                                                                                                   "Stefano Vigo"

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