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Bene Oliverio, non posso che essere contento di queste scelte che vanno verso chi sta peggio o chi è più debole economicamente.

Rimane il problema di fondo, può una giunta cosi vocata al trasporto pubblico e predisposta a un blocco totale dei veicoli tout court da qui ai prossimi anni, anche  andando a  toccare un ceto medio oramai all'osso, proseguire su questa linea di condotta che certo, ha delle strategie ma che sono apparentemente ambigue?

Si fa forza sulla qualità del servizio, adducendo chissà quali necessità economiche per migliorarlo, ma poi non si apre al bando per assegnazione dei servizi di trasporto pubblico, a soggetti che potrebbero migliorarlo a costi inferiori, pensando già a una società nuova dove ritroviamo ATM e Comune di Milano, per essere in regola con la legge sugli appalti pubblici e aggiudicarsi la concessione.

Il paradosso sta nel fatto che cosi, verranno penalizzate le tante società di trasporto più piccole, che oggi gestiscono alcune zone fuori Milano.

Dunque, ci aspettiamo un bando pubblico assai strano, dopo anni di deroghe a ATM, dove parteciperanno società che, probabilmente, non faranno punteggio, con un sicuro ristoro per una nuova società che invece farà punteggio perchè composta da chi per anni ha gestito il trasporto pubblico a Milano, e dove partecipa il comune su un'assegnazione bandita dallo stesso comune.

Allora c'è da pensare che questo significa una cosa sola, fare cassa, il che va bene, ma che si dica e soprattutto che questi soldi, vengano spesi a favore di zone dove mancano i trasporti su ferro, dove non c'è integrazione tra i vari tipi di trasporto, cioé in molte periferie milanesi.

Gianluca Gennai.