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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 15-07-2019 alle 16:23

Egregio Sig. Sala,

intanto mi congratulo con lei per le sue vittorie da manager. 

Non è difficile comprendere lo slancio entusiastico derivante dalle ultime grandi vittorie di Milano, sulle quali veleggia la sua persona che certo ha contribuito al raggiungimento dei target in modo rilevante.

Quanto scrive, probabilmente vuole essere un grido di battaglia, quell’andare avanti ripetuto, quella forza che cerca di infondere ai suoi fanti per risparmiare la cavalleria, quel giustificare sacrifici per un ordine superiore, ma è altresì, ai miei occhi uno sfogo, un bisogno di parlare alla gente per dire quanto sia grande Milano e per questo si deve accettare anche certe decisioni che sembrano in contrasto con quell’immagine di paladino delle periferie con cui ha ottenuto i voti di una parte della cittadinanza “off site”, soprattutto la fiducia di chi non teme le oscillazioni dello spread o la caduta dei mercati internazionali, i quali, mi lasci dire, non credo che si facciano troppe domande sull’argomento " trasporti pubblici ".

Certo, andiamo avanti perché lo dice Lei, perché ne ha il diritto del volere popolare, perché se ne assume le responsabilità da leader, come piace a lei e ai più.

Approfitta dell'argomento, per fare un bel manifesto elettorale dove promette tutto a tutti e legittima un aumento del biglietto a 2 euro chiamando in causa l’arte dell’affabulazione, fino a riprendere l’argomento ecologico come effetto positivo di questa nuova fase, come la chiama lei, in cui il cittadino dovrebbe essere felice perché con i suoi 2 euro, contribuirà a rendere l’aria di Milano migliore, ma non è forse vero che basta non utilizzare la propria auto per contribuire al miglioramento dell’habitat?  Non vedo il nesso se non il fine.

Lei giustifica l’aumento dichiarandolo necessario per mantenere gli standard di qualità se non migliorarli, come se non si potesse farlo facendo altro, per esempio cercare una società che lo faccia senza gravare sulle tasche dei cittadini. Su questo il comune sembra essersi già mosso per cambiare tutto ma senza cambiare niente, grazie alla nuova società che va configurandosi, dove i soggetti attuali, avranno altri nomi ma le stesse facce, cosi da partecipare al bando che comunque arriva dopo anni di proroghe, come competitor di sé.

Chiarisco che per me non è ATM il problema, anzi è la soluzione, in quest’ottica non posso che essere contento se sarà ATM a continuare nell’esercizio, il punto è la politica che ne governa l’indirizzo e il punto di vista del cittadino, oramai lobotomizzato dalla mala tecnologia, luogo ideale dove affogare tutti i problemi del vivere.

Concludo con quanto va configurandosi, il salone dell’auto a Milano, per me un’altra grande vittoria ma anche per lei, se non fosse che per lei tutto questo è paradossale, quasi grottesco. Da una parte ha già fatto mettere in bilancio preventivo a firma dell’Ing. Papetti, la riapertura delle sezioni dei navigli previste nei tanti progetti di prima fase, ha chiuso la città ai mezzi definiti inquinanti tout court, promuove la mobilità alternativa proclamando Milano città d’acque e futura città senz’auto a combustione, dall’altra apre al mercato dell’auto, rendendo di fatto, Milano città dell’auto, sia pure evolute, ibride, o totalmente elettriche ( ? ), tuttavia auto che, per quanto evolute hanno 4 ruote gommate, le quali hanno bisogno di strade per ruotare e non di corsi d’acqua.

Quindi?

Siamo una città d’acque (ma forse allude alle ultime esondazioni nelle periferie) o una città d’auto?

Direi che siamo una città d’investimenti e di finanza, una verità che come si sa, porta diritto al pecunia non olet ( i soldi non hanno odore ), di questo ce ne siamo fatti una ragione.

Inserisco anche l'approvazione del bilancio preventivo 2019-2021 che conosce meglio di me e che forse non aiuta la teoria del " necessario ".

Milano: giunta approva bilancio di previsione 2019-2021, ridotto il debito

Milano, 26 feb. (AdnKronos) – La giunta del Comune di Milano ha approvato il bilancio di previsione 2019-2021, chiudendo l’anno in corso con un pareggio di 3,4 miliardi di euro per la parte corrente e di 3,2 miliardi di euro per la parte in conto capitale. Ora la delibera passa alla discussione […]

Milano, 26 feb. (AdnKronos) – La giunta del Comune di Milano ha approvato il bilancio di previsione 2019-2021, chiudendo l’anno in corso con un pareggio di 3,4 miliardi di euro per la parte corrente e di 3,2 miliardi di euro per la parte in conto capitale. Ora la delibera passa alla discussione in Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva.
Il Comune ha ridotto il debito e risparmiato sul fronte della spesa corrente. Dal 2015 il monte risparmi è di 100 milioni di euro, “senza intaccare la qualità dei servizi ma con un’azione di efficienza sulla struttura del Comune”, spiega una nota dell’ente. E l’impegno “continua anche nel 2019 nonostante l’accantonamento obbligatorio di 60 milioni di euro del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, aumentato del 10% rispetto all’anno scorso”. Prosegue anche l’impegno nella riduzione del debito complessivo del Comune, calato di 538 milioni di euro rispetto al 2015.
Tra le entrate resta congelato anche per il 2019 il Fondo per il Trasporto regionale, fermo a 267 milioni di euro nonostante il numero maggiore di chilometri di trasporto urbano. Aumenta invece il volume delle entrate extratributarie relative ai dividendi delle società partecipate: 142,8 milioni di euro rispetto ai 123 milioni di euro dello scorso anno, per il ricorso anche ai dividendi straordinari. Restano invariate le entrate derivanti da tributi che si attestano a 1,4 miliardi con una leggera diminuzione della Tari da 304,8 milioni di euro del 2018 a 300,9 milioni di euro del 2019.

Gianluca Gennai

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