Rispondi a:

Inviato da avatar Michele Sacerdoti il 25-07-2019 alle 00:56

Vorrei ricordare che i municipi hanno perso i poteri di controllo dell'attività edilizia che le vecchie zone avevano avuto dalla loro creazione negli anni Ottanta e che avevano in gran parte giustificato la loro creazione.

Fino alla riduzione del loro numero da 20 a 9 nel 1999 le zone avevano personale tecnico adeguato per esaminare tutti i permessi di costruire, anche se sfuggivano le DIA e superDIA. I tecnici preparavano una relazione e il consiglio di zona la discuteva e approvava. Si poteva conoscere gran parte delle attività edilizie in corso. Ogni zona aveva un proprio rappresentante in commissione edilizia centrale che dava un parere a tutti gli interventi della propria zona.

Con il regolamento edilizio del 1999 il parere delle zona viene ristretto agli aspetti socio-ambientali e il rappresenante in commissione edilizia dà un parere separato dagli altri commissari.

In caso di parere diverso tra zona e commisssione edilizia la decisione viene presa dalla commissione urbanistica del consiglio comunale.

Durante l'amministrazione Pisapia questo ruolo della commissione urbanistica viene eliminato, decide il tecnico dello sportello unico responsabile del procedimento.

Con l'ultimo regolamento edilizio e il regolamento del decentramento che ha creato i municipi il parere socio-ambientale viene eliminato. Rimane solo il parere del rappresentante in commissione per il paesaggio che ha sostituito la commissione edilizia. I municipi e i loro cittadini non sanno più nulla delle pratiche edilizie, neanche di quelle più rilevanti. Il rappresentante in commissione paesaggio può riferire ai municipi quello che è stato deciso ma non ha a disposizione le tavole dei progetti e comunque la decisione è stata già presa.

Ai municipi viene richiesto solo come utilizzare gli oneri di urbanizzazione pagati dall'operatore al Comune ma non vedono i progetti. I cittadini sono all'oscuro di tutto, se vogliono sapere qualcosa devono chiedere l'accesso agli atti allo sportello unico, pagando e aspettando mesi.

Un tentativo dei presidenti di zona nel 2012 di farsi mandare almeno i progetti più importanti per esaminarli prima della commissione per il paesaggio in modo da poter dare indicazioni al proprio rapprentante fallisce per l'opposizione del direttore del settore urbanistico arch. Zinna.

In seguito a queste regole progetti come l'ecomostro di via Botticelli 19, la torre di via Stresa 22, il sopralzo di via Cordusio 2, vengono approvati dal Comune senza alcun esame da parte dei municipi e quando i residenti si lamentano è troppo tardi, i permessi sono già stati concessi.

E' indispensabile che i Municipi si riapproprino dei poteri edilizi che gli sono stati portati via alla fine dell'ultima consiliatura su pressione dello sportello unico che vuole fare quello che gli pare, con la scusa della velocità delle pratiche. Recenti fatti giudiziari hanno riguardato proprio una pratica edilizia. Il parere dei Municipi è importante anche per bloccare pressioni illecite grazie al pubblico dibattito sui progetti.

I Municipi dovevano avere più poteri delle zone e invece ne hanno meno !

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta