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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 30-09-2019 alle 11:28

All'Ass. regionale alla sicurezza De Corato.
Egregia commissione sicurezza Municipio 8.

Gentilissima Ass. alla sicurezza Anna Scavuzzo.

Recentemente è andata in onda una trasmissione televisiva dove alla sua presenza, si parlava dell'oggetto di questa discussione, anche tramite un "reportage" sul posto. Durante la trasmissione, è stato ampiamente discusso di come questo fenomeno andasse eliminato e di quanto il quartiere Vialba eroneamente definito Quarto Oggiaro, dovesse essere alleggerito del problema più generale dei disadattati o altro, qui molto presenti e certo non solo per la vicinanza dei centri di accoglienza o assistenza ai profughi ecc. Si sa che la periferia è un porto sicuramente più tranquillo per bivaccare o semplicemente passare la notte lontano dai controlli molto più accentuati in centro città (un paradosso?).

La informo che nulla è cambiato nonostante il suo intervento e che ci sia da riflettere su quanto la povertà e il bisogno superi ampiamente ogni discussione politica. Le vie di fuga del sottopasso Castellammare sono ancora gestite da qualche portinaio della disperazione che apre le porte di supeficie facendo entrare chi paga (pensi, c'è anche una scala sociale tra poveracci).

Lei è un uomo d'azione e penso debba muoversi nella direzione della gente come dice di fare da sempre e non c'è motivo alcuno per smentire questa sua affermazione.

Se la sicurezza è il suo mandato a livello regionale, non dubito che sia un argomento piuttosto difficile da gestire visto che le compentenze della regione impattano sulle competenze dei comuni o sulle questure o commissariati ancor più in un comune molto potente come Milano. 

Penso che questo quartiere non sia ben gestito dal punto di vista della sicurezza, non solo per le presenze nelle vie di fuga d'emergenza in questione, ma per mille altri motivi che la gente del posto ben conosce e che non credo possano essere facilmente eliminate o gestite dato che l'intervento delle forze dell'ordine è condizionato all'emergenzialità, al fatto grave o su chiamata d'urgenza e non c'è il minimo presidio serale o notturno (ovviamente se il giro lo si fa durante il giorno, nulla da segnalare, i barboni escono dalle vie di fuga, la mattina alle 6.00).

La questione è molto difficile da gestire o risolvere se non vengono destinate risorse, se non c'è una volontà politica concreta e scevra dalle logiche della propaganda spesso accese sotto le elezioni quando si ripuliscono i quartieri per racimolare i voti.

Se poi si parla delle associazioni che dovrebbero gestire questi disperati, meglio stendere un velo pietoso, la mancanza di coordinamento e gli interessi economici sono un punto di partenza e non di arrivo. 

Gianluca Gennai.

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