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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 08-10-2019 alle 02:07

L'IDEA DELLA PERIFERIA.
Noi abitiamo in periferia e questo è un dato certo del quale siamo consapevoli. Come cittadini milanesi, cerchiamo delle risposte da chi ci amministra pensando di essere ascoltati e compresi, non certo accontentati in tutto ma riconosciuti a livello di dignità, alla pari di qualsiasi altro cittadino.
Certamente quando qualcuno di noi va in municipio 8 e chiede di intervenire viene ascoltato, ma poi di fatto, a parte la messa a verbale, tutto resta com'è, forse i più fortunati magari conoscono qualcuno che per un po' accende i riflettori, fuoco fatuo per lo più.

L'idea di avere una periferia uguale al centro città, nonostante sia legittima, penso sia per la maggior parte di noi un'utopia. Detto questo, la periferia, rispetto alle ultime elezioni dove il PD ha vinto, si pensava fosse destinata ad avere un futuro migliore, un'attenzione non certo a livello di ridisegnarle, ma almeno renderle maggiormente vivibili, magari a partire dal controllo dei luoghi particolarmente a rischio ma anche del decoro, strade almeno ben asfaltate e pulite, verde tenuto bene, parchi riqualificati, insomma quello che ci si aspetta da un sindaco quanto si vota, si parte da queste cose basilari, nessuno chiede le stelle solo per consapevolezza del fatto che certe cose si fanno se ci sono convergenze strategiche sia politiche che finanziarie.

Quello che invece viviamo è sotto gli occhi di tutti, una via Mambretti direi oramai priva di asfalto cosi come via Palizzi, un'assenza di vigilanza pressoché costante, una presenza di centri di accoglienza con una densità non compatibile con la zona oltre ai problemi di presenze terzomondiste più o meno legali, spesso prive di lavoro se non irregolari, che abitano nei nostri condomini.
Tutto si risolve sotto le elezioni, e probabilmente sarà cosi anche nella prossima campagna elettorale quando vedremo le strade asfaltate, i candidati in giro per le strade, i centri di accoglienza ridotti al minimo storico se non temporaneamente chiusi, oltre alla solite promesse di cambiamento.

Quello che vorrei è quanto promesso da tutti, destra e sinistra, una maggiore attenzione e una presenza costante delle istituzioni, proprio qui da noi, crocevia di quartieri molto critici e spesso rifugio di balordi in cerca di qualcosa da rompere o qualcuno con cui litigare tanto per aspettare il giorno dopo, un altro giorno di espedienti o gesti criminali nei confronti della gente o quant'altro atto alla sopravvivenza anche ai danni dello stato.

Le strade dignitose e sicure, una gestione attenta delle presenze nei centri di accoglienza, una verifica dei parchi e giardinetti per eventuali riqualificazioni, una presenza efficace (almeno questo) della polizia municipale soprattutto nelle ore serali. Insomma almeno una Milano di serie B.

Gianluca Gennai.

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