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Inviato da avatar Jacopo Berlusconi il 14-10-2019 alle 20:07

Ciao Paolo, grazie di aver dato il via al confronto.

Il micro consolidamento è un tema all’avanguardia nella logistica urbana, oggetto di recenti progetti pilota a livello internazionale, e presenta evidenti vantaggi sia sulla carta che nei fatti.

Ad esempio il progetto olandese Green Deal Zero Emissions Urban Logistics (2014-2019) ha ottenuto tempi di percorrenza del 20% più brevi in bici che in furgone nei tratti sotto i 5km, e ha documentato un caso studio a Utrecht in cui 10 camion sono stati sostituiti da 28 corrieri in bicicletta, per un risparmio netto annuale di 165k euro per l’operatore e 2000kg di CO2.
[“La logistica di prossimità nei Paesi Bassi”, Paolo Ruffino, Conferenza Ultimo Miglio Sostenibile 2019]

Uno studio autorevole sul tema in letteratura scientifica è “Evaluating the use of an urban consolidation centre and electric vehicles in central London”, che ha rilevato una riduzione delle emissioni del 20% e della distanza percorsa del 54%, oltre alla potenzialità di ridurre il numero di veicoli e ottenere un risparmio economico [Evaluating the use of an urban consolidation centre and electric vehicles in central London, Browne, M., Allen, J. and Leonardi, J. (2019)].

Tuttavia, per stessa dichiarazione di chi li conduce, questi progetti pilota stentano a crescere e essere replicati.

Il motivo risiede in alcune limitazioni nel modello di micro consolidamento attuale:

  • i magazzini indoor, per quanto piccoli, hanno un costo elevato e è difficile sostenerne numerosi nelle zone urbane
  • è necessario il presidio di ogni magazzino da parte di una persona, cosa che aumenta i costi e riduce la tendenza all’automazione
  • poichè i magazzini sono edifici, e non hardware appositamente progettati, alcune inefficienze sono ineliminabili
  • le attività di carico/scarico di ogni pacco devono essere ripetute sia da chi opera i furgoni sia da chi usa i mezzi leggeri, e così i tempi associati assumono un peso maggiore
  • il carattere pubblico e sperimentale delle iniziative non ha portato a promuovere logiche abbastanza spinte di monetizzazione del maggiore livello del servizio ottenibile

Blink, la nostra startup, mira a risolvere questi problemi tramite tecnologie e modello di business appositamente studiati, anche se sicuramente sarà necessario tanto duro lavoro per passare dalla carta a hardware e software funzionanti.

Il dialogo propositivo con le istituzioni e la sensibilizzazione dei cittadini sulla sostenibilità della logistica urbana (ovvero non disinteressarsi di tutto quello che succede per portare un prodotto nelle nostre case, in termini di impatto ambientale e sociale) saranno fondamentali per evidenziare i vantaggi sociali della soluzione e superare le barriere amministrative.

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