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Sono passati quasi 4 mesi da quando il Comune di Milano ha dichiarato inagibile la palestra della scuola primaria di via Vallarsa (Istituto Comprensivo Marcello Candia).

Ad oggi non è dato di sapere quando provvederanno a ripristinarne la funzionalità didattica, dichiarandola nuovamente agibile.

Nel frattempo i bambini fanno qualche attività nell'atrio della scuola. Ripeto: NELL'ATRIO DELLA SCUOLA.

Se fossi in Sala, contatterei la Dirigente Scolastica per vietare anche queste attività, dato che gli spazi utilizzati non prevedono quella destinazione d'uso ed in tal caso è più facile che un bimbo si possa far male.

Vabbè, direte voi, ma Sala non saprà neppure cosa capita in una piccola scuola elementare comunale di periferia. Lui pensa in grande, approva imponenti progetti di disboscamento di parchi in città (vedi parco Bassini). Autorizza grandi opere di cementificazione sostenendo rinomate università alla ricerca di angoli urbani dove costruire immensi pensionati per studenti, avanzati laboratori di chimica, moderne aule didattiche. Il progresso, a Milano, non deve incontrare compromessi.

Oppure, come non dargli il merito di cercare di riportare in attivo quel buco che è stato Arexpo, società mista tra pubblico (molto) e privato (pochissimo), ancora viva dopo 5 anni dalla fine della esposizione universale del 2015. E allora, per questo, spostiamo l'Università Statale da Città Studi alla grande piastra di Rho ed ammettiamolo: quanto poco vale la palestra di una scuola elementare quando sposti centinaia di milioni di euro in un grande gioco delle tre carte?

Riflettiamo gente, riflettiamo...