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Inviato da avatar Michele Sacerdoti il 15-02-2020 alle 03:13

Il 13 febbraio alle 17, in seguito ad un esposto presentato di Procura da Irene e me a nome del comitato Bassini la mattina del giorno prima, la procura ha sequestrato i cedri per danneggiamento aggravato ex art. 635 Codice Penale. Il magistrato di turno dott. Gaetano Ruta ha ritenuto fondato l'esposto.

Si tratta di due cedri atlantica glauca di 20 metri di altezza e 2 di circonferenza di cui era stato chiesto in ottobre al Comune la dichiarazione di alberi monumentali insieme agli altri alberi del Parco Bassini (vedi elenco allegato e cartina). Un terzo cedro vicino di uguali dimensioni è stato tagliato per motivi ignoti (Ceag 2,3,4 della tabella allegata).

Il 13 gennaio al mattino l'impresa incaricata aveva cominiciato a scavare a solo un metro dal tronco per preparare la zolla per l'espianto. Il comitato era entrato nel cantiere e aveva fermato lo scavo e poi era andato dal Rettore per chiedere la relazione agronomica relativa ai trasferimenti, che il rettore si era rifiutato di consegnare.

Ora il Politecnico dovrà dimostrare in contradditorio con la Procura che i cedri saranno trasferiti con alta possibilità di attecchimento fornendo la relazione agronomica. Purtroppo sono già stati pesantemente potati, si dubita che possano sopravvivere comunque. Nel caso dei cedri le radici potrebbero essere a forma di fittone molto profondo ed andrebbero asportate completamente senza tagli.

L'esposto ha chiesto che in questo caso il trasferimento sia rinviato di un anno in modo che possano gettare nuovi aghi la prossima primavera e estate. Secondo un agronomo interpellato dal comitato prima degli espianti gli alberi devono essere comunque preparati per un anno.

E' stato anche segnalato nell'esposto che per gli altri alberi di grandi dimensioni già trapiantati come le magnolie e i platani non sembra che la zolla abbia una dimensione sufficiente per garantirne la sopravvivenza in base alle normali tecniche agronomiche. Il diametro della zolla dovrebbe essere pari a tre volte la circonferenza del tronco come risulta dalla tabella della relazione agronomica che ne aveva previsto il taglio, allegata all'esposto.

Il 14 febbraio  nel pomeriggio l'impresa ha richiuso lo scavo, non sappiamo se per motivi di sicurezza e se abbia avuto l'autorizzazione della procura dato che uno scavatore è entrato nell'area sequestrata.

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