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Penso che partecipaMi debba rimanere attivo.

Capisco che i politici preferiscano i social perché danno loro quella visibilità effimera che tanto cercano. Ormai sono in campagna elettorale fissa. Bla bla bla.

Ho sempre meno stima di questa classe politica.

A riprova della loro miopia c'è proprio il non capire che se sovvenzionassero e sostenessero partecipaMi avrebbero a disposizione uno strumento di auto-promozione inesauribile. Non solo potrebbero tastare il polso degli umori della città da sfruttare per fini politico-elettorali, ma avrebbero uno strumento di lavoro per promuovere il proprio operato, fidelizzando gli elettori che instaurerebbero con loro un dialogo costruttivo, basato sulla risoluzione dei problemi delle varie zone della città. Un tam tam gratuiito e senza fine.

Trovo che sia una vergogna che i cittadini debbano farsi carico dei costi per garantire un canale di dialogo serio, "per bene", ben gestito e ben moderato come partecipaMi.

Dovrebbe essere la classe politica a volersi assicurare un canale di comunicazione con la base, sia i partiti privi di sedi territoriali, sia quelli con sedi, per ricercare un pluralismo di voci e di opinioni.

Poi il cittadino si rassegna all'andazzo e sovvenziona, sperando che vengano tempi migliori e nasca una classe dirigente a cui interessi il dialogo.

Io propongo una petizione da far girare on line come quelle di Amnesty International, per chiedere che nel bilancio comunale ci siano €30.000 da destinare a partecipaMi per riconoscerlo strumento politico, stabilendo la possibilità per il moderatore (Oliverio) di contattare l'ufficio dell'assessore interessato alla segnalazione.