Rispondi a:

Inviato da avatar Gianluca Gennai il 29-03-2020 alle 19:26

Grazie Sig. Greco,

il suo scrivere pone le basi per una conversazione filosofica se non teologica che trascende l’argomento.

Leggendolo vado oltre, quasi a un ordine superiore, dove si potrebbe parlare di naturale e soprannaturale, forse fino agli enunciati di Blonder per il quale è necessario trovare nell’azione, e quindi nell’uomo, la sintesi di naturale e soprannaturale, dunque un contatto con l’insondabile che risiede in ognuno di noi.

Penso che comprendere a pieno l’altro, presupponga sperimentare l’esperienza dell’altro, partendo da ascoltarlo in silenzio, quanti lo fanno? Da questo enunciato fortemente cattolico, si passa il limite, poi c’è l’oggi, scevro del senso per l'altro, un iperuranio in negativo, dove coabitano demoni e dei.

Nuove forme di società potranno arrivare anzi arriveranno nel “dopo”, tuttavia le immagino poco difformi dalle attuali per questo vorrei un cambiamento radicale. L’uomo è da sempre in bilico tra il bene e il male e non potremo mai cambiare l’ordine universale che sancisce le regole anche se inumane del lupo e dell'agnello. Le differenze tra classi sociali oggi sono meno dibattute pur essendo ancora vere se pur declinate a noiose lezioni di sociologia o urbanistica sperimentale. Periferie anche mentali dove sono morti tanti ideali a partire dal 68, in cui qualcuno si illuse che il mondo sarebbe cambiato in meglio. Si possono fare delle analogie?

Quale eredità?

In fondo l’unico modello di tentativo del cambiamento dal quale attingere un qualche elemento è questo.

Il Signor Sala o il Sindaco Sala, non è per me il male supremo da debellare, tuttavia per mia formazione ed esperienza di vita, ne percepisco la differenza, per questo nego il sindaco e non l’uomo che non conosco e che non è in discussione. Convengo che il problema è ben più complesso della figura di un sindaco, tuttavia un sindaco esercita il potere a pieno, avendone gli strumenti può fare di una micro società municipale un crogiuolo di civis o un postribolo di farisei laboriosi, intenti a mantenere i propri privilegi.

Immagino che una riforma milanese debba partire dal cambiamento apicale. Poi sono d’accordo con il percorrere nuove forme di Società, negate fin oggi, dunque non vedo come possano essere legittimate dagli stessi che le ostacolano.

L’apertura a forme di partecipazione, fin oggi sono state possibili solo attraverso intercessione apicale, per lo più sviluppatisi all’interno di caste o gruppi intellettuali. Raramente si sono viste aperture su gruppi di cittadini atei. I bandi di finanziamento sono pubblicati con strategia, spesso allo scadere o quasi della data di presentazione della documentazione in modo da preservare gli adepti. Non di meno il comportamento della Giunta Comunale dove non pare regni la trasparenza e la partecipazione per esempio su discussioni e argomenti strategici, dove è in gioco la sopravvivenza politica dunque la casta, anche ai danni della tenuta sociale

Convengo nell’auspicare cambiamenti a livelli superiori ma certo io sono mortale, e cammino nella polvere di Milano non certo nell'Olimpo, per questo mi è congeniale muovermi in certi ambienti e meno in altri, pur non avendone soggezione ne' timore alcuno.

Vicinissimo a Lei, che leggerò con interesse e gratitude.

Gianluca Gennai

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta