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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 02-04-2020 alle 23:13

CIao Roberto,

le mie in blu.

Buongiorno Gianluca, 

nonostante quel "tagliare la testa al re" ripetuto più volte in questa discussione non mi suoni molto bene ;-), mi aggancio per condividere alcune riflessioni sul dopo nel brevissimo termine: quando Milano ed altre città dovranno necessariamente ripartire.

Sì … uno scrivere forte e forse anche politico perché questo è il momento di farlo proprio in previsione di un " dopo " del mio " dopo ". Questo è punto divergente tra di Noi ma ce ne sono molti altri convergenti, su tutti l’innovazione a favore del cittadino e della Città.

Non ho mai nascosto la delusione nei confronti di un modo di gestire Milano che oggi scivola verso una depressione sociale molto più forte di quella economica possibile, perché so che la finanza non ha mai smesso di lavorare mentre la gente sì. Mi preoccupo quando vedo chi dovrebbe guidare 1.500.000 cittadini, muoversi da manager senza quella prudenza da primo cittadino e padre di famiglia, fino ad autorizzare il fashion week con tanta spavalderia in un momento in cui avrebbe dovuto con coraggio dire di NO. Non parlerei della T-shirt perché non è che la punta dell’Iceberg.

Ha ammesso lo sbaglio che gli concedo come uomo, ma come Sindaco ha fatto un errore incredibile ed è un errore che deve essere giudicato dai cittadini, non bastano le scuse dell’uomo umanamente accettate. La sua posizione è peraltro conforme alla sua bravura di top manager che viene da quel mondo che certo non si è fermato pur di mantenere i grafici in attivo e i coefficienti di guadagno previsti. Lui sa bene che un errore del genere, se fatto in un contesto diverso e a rimetterci fosse stata la finanza, lo avrebbero indotto alle dimissioni.

Il punto è proprio questo, non si fa un manager dell’alta finanza sindaco proprio a Milano, ancor meno se costui viene da un ambiente in antitesi con le questioni sociali, abituato a valutare ogni cosa dal punto di vista della convenienza economica. Si badi bene, non dico che dovrebbe spendere più del dovuto o senza tenere d’occhio i conti, parlo di scelte e non di spesa. Gli riconosco anche la bravura della mossa politica a Lui e a chi con Lui. So che le mie non sono che parole, i milanesi, nonostante tutto, sono dalla sua, dunque: ad maiorem dei gloriam (con la d minuscola).

In queste settimane, nel mio piccolo, sto cercando di dare qualche contributo fattivo per quanto di mia competenza e cercando  di "fare squadra" con colleghi di varie ingegnerie bergamasche e bresciane nel formulare ed implementare ipotesi di utilizzo della tecnologia alla ripartenza, mi riferisco soprattutto a sensoristica, IoT, diciamo in un'ottica smartcity.

Condivido questo contributo ed è un modo per dare una mano a quello che a mio parere, dovrà essere una delle cose da fare subito, mappare tutta la popolazione della Lombardia e poi del resto d’Italia, solo cosi avremo un quadro vero e dettagliato con il quale pensare una strategia. Almeno potremo pensare di fare delle curve logistiche attendibili e da lì percorrere, si spera, il tratto finale. Oggi non ci sono dati certi e per quanto io penso, è impossibile calcolare il punto T1 con attendibilità alta, in cui la curva passa da lineare a logaritmica.

Ad es si stanno sperimentando implementazioni di valvole intelligenti LoRa (su infrastruttura A2A smartcity) per controllare da remoto lo stato di riempimento di bombole d'ossigeno ed organizzare la logistica degli approvvigionamenti di conseguenza, così come il possibile utilizzo anche di termocamere per rilevazione di temperatura corporea, per eventuali future analisi  di mappatura del rischio, su flussi di persone (con ovvia attenzione alla "privacy").

Anche in questo sono d’accordo, le bombole di ossigeno le intendo domiciliari, ho interpretato bene?

Dunque una modalità di monitoraggio dei pazienti.

Mentre le termocamere dovrebbero essere installate su luoghi affollati, e connesse con un sistema di supervisione remoto, che mappi termicamente un ambiente, dando un allarme nel caso vi siano persone termicamente al di sopra del set-point? Anche queste sono cose che dovrebbero essere fatte subito.

Quanto sopra, sono  solo alcuni esempi, giusto per fare un piccolo quadro.

Per chi avesse altre idee, ipotesi e desiderasse condividerle o estendere l'invito, per il bene comune, rimango a disposizione su questi schermi, oltre che in mail roberto@robertore.it.  

Grazie in anticipo ed un caro saluto a tutti

Visto che Sei senz’altro un Arduino/pensante, potrebbe essere un'idea, impegnarsi molto per sviluppare qualcosa che aiuti ancora di più i " non connessi ", a connettersi, quelli come me che sono analogici e hanno bisogno di un’interfaccia A/D. Magari coinvolgendo i Municipi per un "porta a porta" con tutte le dovute precauzioni, andando a configurare i PC o gli smartphone almeno per utilizzare la piattaforma del Comune di Milano. Creare una sorta di assistenza H24 nel caso abbiano delle necessità di capire come scaricare uno Stato di Famiglia o qualsiasi altra cosa anagrafica. Finché non si trova la forza di fare questo, di percorrere una via di mezzo tra l’analogico e il digitale, non valorizzeremo mai il patrimonio degli anziani e degli analfabeti digitali, io per primo.

Grazie Roberto dell’importante contribuito e complimenti per il tuo impegno a migliorare la vita dei cittadini milanesi. Spero per un dialogo "vis a vis".

Gianluca Gennai

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