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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 06-04-2020 alle 14:45

In questo post riporto il pensiero espresso da L.O. perché lo ritengo un buon ragionamento e poi allego invece la mia proposta per la ripartenza. 

N.B: Sono due scritti distinti, fatti da persone diverse, ma che possono essere spunto per riflessioni.

Sto leggendo sui giornali di alcune idee per la ripartenza, quando ci sarà, per la città di Milano. Dal momento che la città di Milano è stata tra i luoghi più bersagliati dal coronavirus è chiaro che quanto verrà fatto qui sarà di esempio e modello per il resto del paese. Allora è fondamentale fare un pensiero: vogliamo veramente cambiare? Al di là di ogni retorica, calcolo economico dell'immediato, inquadramento politico? Chiedo al Sindaco Beppe Sala di convocare un tavolo pubblico di esperti che entro un periodo relativamente rapido possa offrire idee visionarie da verificare come fattibilità temporale, avendo a cuore un futuro oltre il mandato politico di una nomina, oltre le Olimpiadi invernali del 2026. E allora mi chiedo: possibile che per la ripartenza si parli ancora di incentivare l'uso privato dell'automobile in ragione del distanziamento sociale? Se i mezzi pubblici subiranno una stretta per controlli e accessi per consentire il distanziamento sociale, non pensate che incentivare l'automobile ritrasformerà la Pianura Padana e Milano nella solita camera a gas? E il traffico che nel mese di dicembre 2019 era arrivato a livelli tragici con tempi di consegna e spostamento rallentati come non mai non è sul piano economico uno dei fattori di rallentamento della crescita?
In questa quarantena stiamo apprezzando tutti una cosa fondamentale: uscire di casa. Non importa come, va benissimo a piedi, anche solo per 200 metri. Addirittura quando i runners potevano circolare, tutti si erano improvvisati sportivi... pur di uscire da casa.
Ecco caro Beppe Sala proviamo a ripartire dall'unica cosa che sappiamo conta insieme alla salute: l'aria aperta. O quantomeno che a essa e direttamente collegata. Milano non è solo sospesa in questi giorni, come afferma Boeri. Milano è andata in "apnea". Milano ha il "fiato trattenuto" come tutti i poveri malati di coronavirus e tutti coloro che sono deceduti.
Allora penso che a tutti gli ammalati, a tutti i deceduti e a tutti coloro che hanno vissuto e vivono la quarantena un pensiero autentico di futuro lo dobbiamo.
Se non ora quando un ripensamento RADICALE della nostra aria aperta? Un ripensamento che porti benessere fisico, crescita economica e socialità. Siamo sicuri che non sia immaginabile oltre le auto private, oltre il nostro egoismo di consumatori e produttori di avere tutto subito (e gratis)? Con questa quarantena abbiamo imparato ad attendere ai supermercati per entrare, ad attendere che i corrieri per le consegne a domicilio non recapitassero il giorno dopo, ad attendere un tempo vuoto con la cultura.
Caro Sindaco la invito con tutto il cuore a coinvolgere ora i fantastici visionari che in Italia abbiamo per immaginare un futuro dove il tempo vuoto è cura e necessità. E le rivolgo le parole che il nostro Presidente del Consiglio ha rivolto alla Cancelliera tedesca: "Stiamo scrivendo una pagina di Storia, non una pagina di un manuale di economia".

L.O.
Coraggio Beppe Sala!

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