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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 30-04-2020 alle 17:20

Gli interventi fin qui pubblicati, convergono sull’aspetto più evidente, quello della visione di "un nuovo ordinario" e questo é un tema che probabilmente converge con gli intenti della Giunta Comunale.

Al momento si notano  contributi che potrebbero essere inseriti in un unico contenitore da girare agli interessati (forse tramite Fondazione RCM?), in attesa dell’auspicabile apertura sul tema "Partecipazione" da parte del proponente e in particolare dell’Ass. Lipparini, alla piattaforma come auspicato da De Cindio.

Intervengo sul capitolo: SPAZIO PUBBLICO e BENESSERE.

Nelle azioni immediate volte alla riapertura dei Parchi Pubblici, sono completamente d’accordo ma la dove si parla di sicurezza, occorre aggiungere il capitolo " sicurezza pubblica " oltre a quella individuale. Non occorre approfondire questo argomento, dato il dibattimento in corso da anni sulla sicurezza pubblica a Milano, soprattutto nei parchi di periferia. Credo sia necessario un incremento della sorveglianza diurna ma anche notturna in tutta Milano. Il decadimento del "lockdown" verrà interpretato come una libera circolazione soprattutto da quella parte di cittadinanza più lontana, dal punto di vista civico, ai nostri modi usi e costumi, ma anche in certi strati sociali della società italiana, poco inclini al rispetto delle regole.

Propongo un rafforzamento della sorveglianza, anche attraverso diverse forme di controllo, a partire da una massiccia campagna di riqualificazione della video sorveglianza di parchi, Piazze e punti strategici, anche per monitorare meglio i flussi e i punti in cui possono formarsi aggregazioni pericolose per il contagio e sotto ogni altro profilo. Bisognerebbe creare un Centro di Controllo Covid-19 ex novo, una " sala controllo " dove gestire la video sorveglianza e l’intervento tempestivo, tramite la creazione anche di presidi/compound in diversi punti della città, tutti gestiti dall’Unità Centrale, in modo da poter raggiungere il punto critico in max.10 minuti.

Occorrerebbe creare se non già presente, un programma video di mappatura della città con solo le zone controllate sulle quali avere chiare via di accesso rapide e uno scenario/strategia. Gli interventi dovrebbero esser fatti anche in parallelo, o meglio tramite la chiamata diretta alle Forze dell’Ordine che potrebbero non garantire una tempestività e dunque questa forma di sicurezza potrebbe essere di grande aiuto.

Per questo potrebbero essere reclutati cittadini che abbiano compiuto il 21 anno di età magari frequentanti corsi di difesa in palestre cittadine, dunque fisicamente idonei, da inserire in un gruppo di sorveglianza civica, dotati di divisa e cartellino di riconoscimento, direttamente collegati tramite radio con le Forze dell’Ordine le Forze Armate (Carabinieri). Non sarebbe negativo il coinvolgimento di organizzazioni sportive o palestre oggi ferme. Queste persone potrebbero muoversi nei parchi in diurno e stazionare presso Circoli, Associazioni, Fondazioni, Presidi o Bar disponibili all'iniziativa già esistenti nei quartieri, in prossimità del punto più critico e non troppo lontano dalla sopra citata tempistica d’intervento (10 minuti). La forma giuridica potrebbe essere quella dei City Angel che peraltro potrebbero essere chiamati a coordinare e cooperare i gruppi, data la loro esperienza e già collaudata forma di cooperazione nell'ambiente.

Potrebbero essere organizzati sulle 24H e la loro retribuzione potrebbe essere quella della formula del rimborso per prestazioni occasionali, dotati tutti di assicurazione e copertura sanitaria supplementare. Nel compound dovrebbero esserci strumenti di dissuasione quali, il fischietto, la torcia ad alta intensità a più colori (detta torcia tattica) e eventuali altri strumenti come le bombolette di spray urticante.

Riguardo le proposte presenti nel documento, riprendo l'attività di supporto delle eventuali istanze.

Mi faccio portavoce di alcuni membri di CCC, i quali partecipano con interventi all’interno di una discussione tra associati.

Le perplessità sono soprattutto sulla decisione di incentivare solo le piste ciclabili e mezzi alternativi a favore di una mobilità di prossimità, giusto " dentro i bastioni ", mentre non c’è chiarezza per chi si sposta, ad esempio, dalle periferie di Milano o dalla Brianza o dal Varesotto o Saronno o Novara.

I PENDOLARI.

Anche ipotizzando il potenziamento del trasporto su rotaia, è del tutto evidente una "ridotta" in quanto l’energia disponibile è limitata a un progetto iniziale che probabilmente prevedeva si un aumento delle carrozze o dei convogli, ma entro un certo numero (sicuramente non è possibile raddoppiare i treni ne le carrozze, mancherebbe la potenza elettrica per sostenere un simile aumento di peso e dunque una maggiore energia richiesta, basti pensare che con 1 kw elettrico gestisce una forza lavoro di 1, 5 cv (cavalli). Si pensi che il Freccia Rossa è un treno da 26.500Cv.

Un treno di Trenord ha 800 posti a sedere e altri 800 in piedi, doppio piano, lungo 200mt. Con le attuali norme di contenimento, questi treni potranno portare al massimo 400 passeggeri, dunque quanti treni occorrono per trasportare circa il 30% dei pendolari teorici previsti? Si parla di circa 250.000 persone. Serviranno circa 625 treni, Trenord dispone di circa 450 convogli, dunque?

E parliamo di una quantità di persone che si spostano per lavoro con autorcertificazione?

Per questo motivo la scelta alternativa al trasporto pubblico, potrebbe essere l’auto ma questo comporterebbe un aggravio dei costi ricadenti sul cittadino oltre che la contrarietà della Giunta Milanese, senza nessun ristoro economico sui consumi di carburante al netto di annullare i costi di parcheggi e ingressi in città (ci sono pendolari che dovrebbero fare 140Km tra andata e ritorno alle proprie abitazioni).

Sui pendolari occorre una riflessione seria e non solo a livello Comunale. Per esempio potrebbero essere consegnati al professionista o al dipendente che si certifichi come occupato a Milano, dei buoni carburante erogati tramite forma diretta, dei ticket con una parte della spesa a carico del sistema Regione o città Metropolitana o dello stesso Comune di Milano o Provincia di residenza. Il trasporto pubblico potrebbe essere ripensato tramite autolinee a supporto delle zone maggiormente interessate dal fenomeno del pendolarismo, in aiuto al trasporto su rotaia (treni) che ovviamente non potranno gestire ne economicamente ne logisticamente la ripresa del fenomeno del pendolarismo.

Gianluca Gennai

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