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Inviato da avatar Alessandro Marzocchi il 02-05-2020 alle 19:43

Come a molti, non son l'unico!, a me piacciono democrazia e partecipazione.
Ma ... le percentuali dei votanti scendono, ed il fenomeno non è solo italiano; neppure partecipa Mi è intasata da ingorghi :-)
Credo - spero - che la causa della poca partecipazione sia la distanza crescente fra elettori ed eletti, che poi è la distanza fra aspirazioni, desideri e realtà concreta; se è così la soluzione non arriverà velocemente per cui è significativo capire qual è la tendenza, in questo considero positiva la novità milanese.
Non vedo errori drammatici del Comune.
L'EPIDEMIA NON È ANCORA FINITA ed ha aperto questa consultazione.
Inoltre il Comune HA DECISO DI ADOTTARE DECIDIM, la quale non è ancora pronta all'uso, istallata.
Il Comune poteva sincronizzare i tempi, ma anche questa scelta sarebbe stata criticabile.
Sarebbe bene - a me pare doveroso - rendere pubbliche tutte le risposte man mano che arrivano.
Di massima considererei preliminare questa fase, da utilizzare non per decisioni definitive ma per mettere a punto al meglio la fase di vera consultazione su Decidim.
Sempre di massima, adotterei il suggerimento di Guido Miserandino; organizzarsi per gruppi suddividendo i vari argomenti, li suddividerei secondo la competenza dei vari assessorati.
Inoltre, quando possibile, legherei l'argomento al municipio competente e, così ipotizza il Sindaco Sala, ad uno dei circa 90 quartieri: si sta verificando una geografia amministrativa ed economica di Milano radicalmente diversa dall'attuale, se realizzata avrebbe conseguenze impensabili sul traffico, già fortemente influenzato dalla prevedibile continuazione del telelavoro.
Vedo poi un altro paio di questioni non strettamente milanesi ma nelle quali Milano diventerà un punto di riferimento.
Per tali questioni ricordo la Costituzione, art 49 già rammentato ed ora l'art 2: la Repubblica (alla quale Milano non è estranea) riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali - (un Comune, specie se importante come Milano) - ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economia e sociale. Anche per questo sono felice della scelta di Decidim e sono grato a chi l'ha resa possibile.
Quali sono le due questioni cui penso?
Come considerare, come "pesare" le opinioni che emergeranno? A me pare un problema importante anche se finora non è emerso. Ad esempio, su un argomento del municipio x, l'opinione di ogni diretto interessato varrebbe come quella di altri? Perchè no, sarebbe una scelta accettabile ma varrebbe la pena di non darla per scontata.
Neppure è emerso il problema di eventuale anonimato: in democrazia il voto è segreto ma non sempre, ad es in Parlamento il voto segreto è molto importante a livello qualitatitivo ma abbastanza raro a livello di quantità di voti. 
La nuova fase che si avvia - penso a quando Decidim sarà istallato ed a regime - risponderà a queste due domande? Come? Ho un'opinione ed una preferenza: dibattito aperto ed informato, progressivamente e minimamente regolato, confronto fra le varie tesi e... indicazione democratica della preferenza emersa.
PS
Si chiamerà ancora Decidim? ... partecipaMi? .. oppure ...? Anche il nome potrebbe essere indicato con metodo partecipativo.

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