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ESTATE 2020, E LA SCUOLA STA A GUARDARE
Siamo oramai in estate, tempo di vacanze e di ripresa, per quanto possibile, di una vita normale pur con tutte le precauzioni del caso. Tra i tanti argomenti in ballo, non si parla quanto dovremmo di Scuola, di ripresa dell’anno scolastico 2020 / 2021, un anno storico in cui sperimentare nuove tecniche sia in aula che in modalità remota tramite video lezioni, o meglio se ne parla ma con molti interrogativi e soprattutto senza certezze.
Come noto le scuole milanesi sono del Comune di Milano, il quale a oggi non sembra aver chiarito ne proposto come intende muoversi in affiancamento al MIUR e ai vari Dirigenti Scolastici che si troveranno ad affrontare uno dei periodi più critici del dopo guerra, oggi con delle informazioni non chiare, spesso contraddittorie che certo sono di competenza governativa.
Pare che la posizione del Comune di Milano sia di chi attende richieste e chiarimenti, rimandando le responsabilità delle decisioni ad altri, come già visto per il Pio Albergo Trivulzio sul quale l’assenza del Sindaco è stata rilevata da molti (non si può sempre trincerarsi nel ruolo e nelle competenze, una certa responsabilità impone di essere propositivi e attivi e anche combattivi).
Qualcuno si chiede se Milano può indebitarsi di 1Miliardo di Euro, dipende per cosa dovrebbe farlo! Credo che i milanesi non abbiano paura di un debito se esso sia a favore dei propri figli.
A oggi, le famiglie milanesi con bambini da mandare alle materne, passando per le Scuole elementari e medie per arrivare ai ragazzi che frequenteranno le Scuole superiori, non hanno nessuna certezza sulle modalità di ripresa dell’anno scolastico. Non parliamo delle Università che tuttavia hanno già da anni delle modalità di supporto didattico in remoto (on-line) e forse maggiori anticorpi. Certo non è solo il Comune di Milano, ma qualcuno dovrà pur suonare la carica e a Milano deve essere il Sindaco e non solo tramite social, ma sul campo.
Purtroppo il focus è sostanzialmente e comprensibilmente sulla ripresa delle attività economiche e commerciali della Città, sui problemi sociali che si stanno presentando in tutta la loro drammaticità, ma è necessario pensare anche e soprattutto alle generazioni future, alle loro enormi difficoltà nel riprendere la vita normale e a quanti problemi dovranno affrontare, anche i migliori. Dopo cosi tanti mesi di assenza e, in alcuni casi, di vuoto didattico e sociale, i nostri bambini e ragazzi quanto potranno sostenere i carichi soprattutto chi di loro ha dei debiti, ma anche tutti gli altri, visti i probabili argomenti da riprendere per allineare le competenze alla didattica normale.
L’impressione è che sull’argomento non ci sia quella grande attenzione che dovrebbe esserci, quando oramai siamo alle porte del nuovo anno scolastico.
Ci sono troppe cose che attendono di essere sistemate e sembra che il Primo Cittadino che dovrebbe essere il Generale in campo (non il Cadorna ma il Diaz), oggi abbia difficoltà ha veicolare suggerimenti e orientamenti anche politici con coraggio e determinazione, volti a risolvere e non a limitare i danni, fermo restando l’apprezzamento per la personale autocritica che certo è una forma di assunzione delle responsabilità ma anche un sintomo di stanchezza e di remissione forse non consona per il momento che stiamo attraversando e per quanto ci attende. Milano ha bisogno di essere guidata altrimenti sa come fare.
Mi chiedo se non sia il momento di cambiare tutto e di far scendere sul campo di battaglia forze nuove, magari la cittadinanza attiva. L'Italia ha bisogno di una Milano sicura di se, in grado di svolgere il ruolo da sempre ricoperto, alla testa della Nazione, soprattutto dopo una pessima gestione dell'emergenza Covid-19 in cui tutti si sono sopresi di vedere una cosi grande incapacità gestionale e in balia delle circostanze.
Gianluca Gennai
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