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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 22-07-2020 alle 17:34

Il tema dei monopattini che sembra aumentino a Milano, diventa un problema.

I monopattini a spinta umana, non hanno obbligo alcuno e, come regole di circolazione, non sono soggetti a qualifiche ne controlli d’efficienza meccanica e gli utilizzatori non hanno nessuna indicazione di come  e dove vadano usati, una vera deregulation che oggi va verso un’emergenza. Chi usa un monopattino a spinta, va ovunque e solitamente abusa (anche i bambini e i ragazzini). Non dobbiamo dimenticare che sui marciapiedi ci sono anche persone che non deambulano o hanno grosse limitazioni fisiche, anziani compresi.

Agire con logiche propagandistiche completamente avulse da un’analisi attenta di cosa voglia dire un input in una città come Milano, soprattutto quando si parla di spostamento personale che volge alla sostenibilità e alla riduzione dell’inquinamento, appare poco aderente alle responsabilità che sottendono alla Giunta, ma direi di più, tutti noi abbiamo sottovalutato il problema, rimettendoci al buon senso del cittadino che ancora una volta non abbiamo ritracciato nei comportamenti individuali.

Il fatto che una certa attività non sia normata e dunque sia rimandata al Comune com’è il caso del monopattino elettrico per il quale ci sono vincoli e autorizzazioni comunali, non è sempre vero e non certo in questo caso, poiché esistono delle situazioni per le quali, individuato un potenziale pericolo per la sicurezza sia del cittadino che dei beni dello Stato sia essi materiali che immateriali, si possono stabilire delle regole che sovrastino quelle locali, e questo mi  pare sia il caso.

Fare delle previsioni a monte, su un argomento come questo, posso comprendere che non fosse facile, si entra nella logica anche di buonsenso che dovrebbe essere presente in chiunque sia normodotato, nel senso che la maggior parte di noi non si metterebbe mai su un marciapiede con il monopattino e se mai lo facesse, lo farebbe con grande attenzione ma visti gli eventi, scarterei completamente questa teoria e andrei a porre dei divieti di circolazione e di utilizzo, cosa antipatica e forse impopolare ma necessaria vista la scarsissima presenza di tracce di buonsenso in molti cittadini, ahimè sottomessi al bombardamento mediatico dei media polarizzati dalle lobby green che inneggiano a far uso di questo mezzo fanciullesco, peraltro pericolosissimo per chi si rimette su due ruote dopo qualche anno di SUV e di cadrega.

Proporrei un limite di velocità a 3 Km/h in aree pedonali. Metterei anche un divieto d’uso per chi ha più di 30 anni vista la ricaduta sulla Sanità nazionale (braccia rotte e traumi vari).

Citerei solo il rapporto che c’è tra la velocità, decelerazione e altri elementi di cui rammento il coefficiente di attrito solo perché può cambiare se il percorso è bagnato o asciutto. Per calcolare lo spazio di arresto, servono:

  • v = Velocità in m/s (metri al secondo)
  • a= decellarazione in m/s2
  • µ= coefficiente di attrito

Poi ci sarebbe lo spazio di reazione calcolato al secondo (1s) che è quello di maggiore interesse per i centauri “…anta”

Per lo spazio di reazione siamo a 3mt in 1s alla velocità di 10 Km/h. Penso che ciò basti per dire che il monopattino, se usato in mezzo alla gente o sui marciapiedi, rappresenti un pericolo.

Per quanto riguarda il monopattino elettrico, essendo un sistema a propulsione che può raggiungere 30km/h e più, farei l’obbligo del casco compreso il divieto di transito in zone pedonali  se non dotate di percorso preferenziale anche se l’individuo viaggia a 6Km/h come previsto dal regolamento vigente, considerando il potenziale pericolo, ovvero la possibilità che qualche stolto si muova alla massima velocità, anche “zizagando” tra la gente, spesso non inserendo i limitatori d’obbligo:

  • limitatore di velocità che non può superare i 20 km/h in strada.
  • limitatore di velocità che non può superare i 6 km/h nelle aree pedonali.

Mancando il buonsenso servono le regole e le sanzioni.

Gianluca Gennai

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