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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 20-09-2020 alle 16:00

LA QUESTIONE ROSERIO, UN OBBIETTIVO PER IL NUOVO SINDACO.

Che MIND sia una delle maggiori aree di sviluppo e di prestigio a Milano è cosa certa. D’altra parte si sapeva che su questo terreno si sarebbe sviluppato un progetto importante, ancor prima di Expo 2015.

Posta la premessa, c’è da chiedersi come quest’area sia integrabile con la Città, giacché che si trova oltre la barriera fisica e psicologica, a nord della tangenziale, in attesa di metro, tram o soluzioni anche coraggiose, quanto opportuno per un centro cosi ambizioso.

Il programma di sviluppo, prevedeva diversi progetti di riqualificazione e integrazione dei quartieri a nord della Città e nel Comune di Rho/Pero, oggi visibili in Cascina Merlata e domani in Stephenson, nelle operazioni riqualificazione e di revisione della viabilità in atto in queste zone, alcune partite già nel periodo di Expo 2015. Resta solo un quartiere fermo, nonostante sia presente in tutti i programmi di sviluppo già con Expo, si chiama Roserio.

Ho sempre pensato a questa zona, lasciata degradare lentamente, nel silenzio/assenso delle Istituzioni ma anche della Società, con un sostanziale isolamento dei cittadini milanesi ivi residenti sia geograficamente (confine comunale) sia socialmente.

Roserio è il capolinea dei Tram che servono l’Ospedale Sacco, anch’esso “vittima” di diverse scelte poco chiare, sia di stampo politico sia economico, su tutte la “Cittadella della Salute” spostata a Sesto San Giovanni, una manovra dai sapori sovietici, oggi più chiara, si doveva fare MIND, e i pesi e le misure nella spartizione dei terreni e relativi fondi (enormi), non tornavano più.

Ma Roserio era oramai una porta d’accesso privilegiata nei progetti Expo e non si poteva fare altro se non ridurre al minimo la sua influenza sul neonato, progetto di Cascina Merlata, il quale per accelerare e decollare, ergo agevolare i finanziatori (Euro Milano Società di Banca Intesa e Erexpo, Società di capitali pubblici tra i quali il Comune di Milano) doveva essere impalmato di una funzione di prestigio, cosi fu la Porta di Expo, quella ufficiale e preferibile anche se totalmente da fare, passaggio sopra e sotto la tangenziale, passerelle, vie d’accesso con Fiera Rho/Pero ecc. Roserio fu declassata a passaggio di servizio ma solo per autorizzati, tuttavia anch’esso fu dotato di parcheggi, di passaggi ciclopedonali e di un facile accesso sia con mezzo privato sia con i tram già presenti grazie all’Ospedale Sacco (non oso immaginare cosa sarebbe se non ci fosse il Nosocomio).

Roserio è oggi ancora più degradato e umiliato, lasciato a se stesso, alle presenze di povera gente ai bordi della società, all’inimmaginabile degrado in cui vivono e che pochi conoscono, alle derive del Covid-19 di cui sono ancora più sensibili i senza tetto e i tanti che si nascondono alle istituzioni per motivi vari. Questo, purtroppo ed è inaccettabile, è il posto che conviene a tutti, politica e Società, in cui nascondere la parte poco presentabile della città, figuriamoci se esso poteva essere la porta di MIND.

Una pista ciclabile impossibile da utilizzare (vedi foto 1 e 2 allegate) interrotta e usata come parcheggio, su cui non si capisce come transitare arrivando da Musocco o Quarto Oggiaro, un parcheggio enorme inutilizzato, una mancanza di progettualità su queste strutture che sono li in attesa di una destinazione d’uso. Nessuna telecamera di controllo, una rotatoria dei tram orribile, da lager, fa pensare a un punto di arrivo a Mauthausen e invece si arriva all’Ospedale Sacco, eccellenza d’Italia. Sullo sfondo una chiesetta del 500 ridotta a rudere (vedi foto 3 allegata), appartenente alla storia di questo quartiere che fu dei “Corpi Santi”, il territorio fuori dalle mura meneghine, al servizio della Signoria con i fontanili e le campagne, ma anche primo territorio di reclutamento della forza lavoro e dello sviluppo industriale della città. Eccole quelle periferie sempre al centro di campagne elettorali, sempre pronte a rimboccarsi le maniche per Milano, ma questa ha qualcosa in più, è una vittima tra le vittime di quell’alchimia tra finanza e politica, tra ragione e convenienza, questa Roserio che doveva essere completamente ristrutturata e bonificata, ripulita e resa più bella, anche senza quei terreni necessari per far muovere gli investimenti finanziari delle grandi e importanti Società Immobiliari. Sullo sfondo MIND bella e luminosa e l’Ospedale Sacco, secondo centro specialistico d’Italia per la cura dei malati Covid-19, rinomato centro di Ricerca Universitaria, in attesa di un contesto non dico bellissimo ma almeno dignitoso.

Gianluca Gennai

Foto 1-2: Pista ciclabile per Mind

Foto 3-4: Il parcheggio di Mind e la chiesetta di Roserio

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