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Inviato da avatar Giuseppe De Marte il 17-10-2020 alle 11:42

Buongiorno Gianluca,

Grazie per la sua risposta che mi stimola a mantenere viva questa discussione.

Dunque certamente non si raddoppia il numero delle presenze aggiungendo le entrate e le uscite dalla città.

Bisogna però fare una piccola precisazione: a Milano si viene giornalmente di giorno per lavorare e la sera per divertirsi o incontrare gli amici. Quindi la stima delle persone che risiedono stabilmente a Milano, più quelle che entrano/escono ogni giorno, numeri che il Comune ha dal controllo dei flussi in entrata ed in uscita, potrebbe permettere di stimare quante persone risiedono effettivamente a Milano e quante invece entrano ed escono giornalmente. Non credo di allontarmi molto dal vero se dico che la città viene "vissuta a fisarmonica" in funzione degli orari e dalla tipologia ed età media dei suoi frequentatori. Questo comporta ovviamente che il numero delle presenze sia variabile, ma dovrebbe anche dare agli amministratori la percezione, ma non è solo una percezione, di quante mezzi entrano ed escono e quante persone si muovono nell'area metropolitana e nel centro esteso anche alle tre o quattro circonvallazioni, escluse le tangenziali.

Ovviamente il Comune ha i dati approssimati ma corretti, per dimensionare le misure da intraprendere

1 per non soffocare la città dal traffico e dai parcheggi e

2 per non fare morire le attività "produttive". 

La prima per me è introdurre la mobilità leggera ma in modo strutturato, ovvero percorsi ciclabili e non frammentari o ludici come adesso. Questi percorsi ciclabili o ruotabili con i monopattini, dovrebbero essere integrati in una rete di parcheggi di corrispondenza con le metropolitane e con sistemi di fissaggio delle bici, private e pubbliche. Inoltre e qui non vorrei fare un torto agli utenti più anziani e nostalgici, andrebbero eliminate o rese inoffensive le rotaie dei tram. Ovviamente telecamere opportunamente posizionate e multe dovrebbero limitare episodi di gratuito vandalismo o altri abusi, e sono tanti.

Attenzione molte di queste misure per fortuna già ci sono, compresi i percorsi ciclabili ma non sono sufficenti e razionalizzati in rete e spesso non sono efficienti, perciò molti non li usano e continuano ad "utilizzare" la città con la loro auto o con i loro scooter. Basta andare in centro per vedere quanti scooter escono dalle 17 alle 19, o il rumore continuo delle auto che entrano al mattino sin dalle 6.30.

Le politiche della mobilità non possono trascurare naturalmente la importante rete dei mezzi pubblici di Milano che ha il merito di essere, forse unico esempio in Italia, in attivo economico, ma può ancora essere migliorata in qualità, anche della ventilazione e dei ricambi di aria come dice lei, specialmente nelle ore di punta, e in frequenza, specialmente nelle ore serali. Vorrei infine spendere un altra parola sulla educazione degli autisti, che molte volte lascia a desiderare.

Il Covid, purtroppo, ha complicato le cose, ma l'affollamento si era notevolmente ridotto quando ATM aveva introdotto un distanziamento ragionevole sui mezzi, non capisco perchè sia stato eliminato, anche perchè il contagio sta "riprendendo vigore". Piuttosto ATM  dovrebbe fare un investimento maggiore per aumentare il numero dei mezzi, con una "visione" sul futuro della mobilità, piuttosto che sul presente.

Mi fermo qui e lascio a lei o altri frequentatori di partecipaMi altre considerazioni per arricchire la discussione.

Colgo l'occasione per porgere distinti saluti

Giuseppe De Marte

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