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Inviato da avatar Stefano Vigo il 09-12-2020 alle 18:23

Buonasera a tutti.

Da settimane si registrano forti e inaccettabili disagi per gli utenti della posta 65 di Via Gozzoli, che consistono in code interminabili le quali partono dai semafori di Via Bagarotti, e si snodano tra l'ampio marciapiede di Via Gozzoli, le scale della posta, l'atrio d'ingresso, e poi si spostano all'interno tra gli utenti seduti (pochi a causa delle norme anti-covid), e quelli agli sportelli (che sono aperti in numero assolutamente insufficiente anche soli 4 su ben 12).

Alla fine della fiera per espletare una qualunque operazione agli sportelli, passano anche un paio d'ore, con persone anziane o comunque malferme tenute al freddo ed in piedi in maniera assolutamente incivile per una grande città come Milano, dove troppa gente piu o meno  "radical-chick" (e a sinistra solo a chiacchiere) si sciacqua la bocca con la parola astratta "diritti", e poi all'atto pratico a Baggio (e non solo lì) siamo in condizioni di assoluto abbandono e di disagio sociale notevole!

Ci sono fortissime lamentele nel quartiere Baggio su questi gravi disservizi, che si ascoltano tra le persone nei negozi, e in giro incluso chi abita nei pressi dell'ufficio 65 e non riesce fisicamente ad accedere ai servizi degli sportelli.

Domanda "Che Fare?", per far funzionare la Posta 65 (e le altre), in maniera accettabile?

A) Aumentare il personale agli sportelli anche assumendo con urgenza dal collocamento, eventualmente a tempo determinato?

B) Nella zona Ovest non siamo sottodotati come uffici postali? Non sarebbe utile costruirne di nuovi tenendo conto del forte aumento dei residenti tra Via Prato; Via Mengoni; e le nuove costruzioni di Via Kuliscioff-Bisceglie? Cosa dice il Comune di Milano su questo?

C) Il Municipio 7 e Palazzo Marino, come mai non intervengono sulle poste per far migliorare il servizio con urgenza?

D) Con il Covid meno file si fanno e meglio è. La situazione che ho raccontato nell'altro articolo, e che si vede nelle fotografie qui allegate (almeno 70 persone in fila tra il semaforo, il marciapiede, le scale e l'atrio d'ingresso), senza dischi per terra sui marciapiedi (e distanze prese ad occhio, o peggio...), o personale all'esterno che le disciplina (dando la priorità di accesso ad anziani e disabili) dal punto di vista sanitario che senso hanno? Cosa ne pensa l'ASL? Cosa dicono le autorità di Pubblica Sicurezza?

 

Milano 9 Dicembre 2020

                                                                                                                           Cordiali Saluti

                                                                                                                          "Stefano Vigo"

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