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Inviato da avatar Andrea Giorcelli il 12-12-2020 alle 01:24

La vivibilità urbana è stata cancellata proprio grazie alla pervasività delle automobili in ogni spazio del tessuto urbano.

Il traffico e la sosta irregolare che lo rallenta e blocca sono causati solo dagli autoveicoli, non dalle biciclette, quindi non si comprende tutto questo attacco mal diretto verso quello che i cittadini chiedono a gran voce da decenni: le piste ciclabili! Semmai andrebbero fatte rispettare le regole, invece di eliminare o non realizzare simili opere.

Finalmente il Comune, con molto ritardo e con la scusa dell'emergenza epidemica e quello che ne consegue, sta attuando quello che si poteva benissimo iniziare trenta o quarant'anni fa, che serve per trasformare quegli stradoni invivibili e pericolosi, riservando parti di strada anche alle biciclette, riequilibrando una situazione che evidentemente è molto sbilanciata a favore solo dei mezzi a motore. 

 

Intanto prima di dare un giudizio espresso valutando il rallentamento del traffico che si vede in questi giorni e le caratteristiche tecniche delle piste ciclabili bisognerebbe aspettare almeno che i lavori siano finiti, perché è chiaro che la presenza dei cantieri con relativi restringimenti, mezzi di lavoro, cartelli provvisori... certamente non aiuta e causa i problemi descritti.

Poi si sta parlando di provvedimenti d'emergenza, fatti con risorse limitate e in economia, per la maggior parte in sola segnaletica, nell'attesa che grazie a ciò possano essere sperimentati e rivisti in chiave definitiva, correggendo i difetti che sicuramente si presentano.

Non considera nemmeno che le biciclette potevano essere ed erano presenti su quelle strade e su tutte le altre anche senza le piste, quindi i conflitti con le automobili che escono dai parcheggi, passi carrabili, e con gli autobus c'erano ugualmente e in piú senza l'evidenza e la protezione seppur minima offerta dalla striscia di delimitazione delle corsie ciclabili.

Sbagliato anche pensare che siano sempre preferibili e più sicure le piste ciclabili in sede separata o sul marciapiede, perché, dovendo essere per forza realizzati snodi, raccordi, scivoli e quant'altro necessario per renderle accessibili e continue e nonostante ciò non saranno mai rettilinee, piane, visibili e facilmente imboccabili come le corsie su carreggiata (ma in compenso sono molto più costose) e i ciclisti spesso proprio per tali motivi non le percorrono, preferendo rimanere in strada, inoltre sono facilmente invase dai pedoni che sono meno pericolosi delle auto ma molto fastidiosi.

 

Inoltre è bene ricordare che questo progetto è stato pensato anche per ridurre appositamente la larghezza della carreggiata e fare in modo che le automobili riducano la velocità, con conseguente riduzione degli incidenti che si verificavano proprio lungo quell'asse troppo veloce e della loro gravità. 

 

Andrea Giorcelli

www.andreagiorcelli.it

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