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Giusto per riprendere il tema delle piste ciclabili, oggi di grande attualità, preme riproporre questa discussione lanciata quattro anni fa per sottolineare il concetto della validità delle piste ciclabili se esse sono pensate per collegare A con B. Se invece si pensa a fare piste ciclabili con altri obbiettivi e non per riprendere un antico modo di spostarsi, salutare e piacevole, allora si intravede una strategia se non una tattica lontana da compiere quanto scritto all'epoca, questa importante opera di arricchimento certo molto lontana da quanto stiamo vedendo in città. Percorsi ciclabili di valorizzazione del territorio, integrazione della modalità di spostamento anche con l'obbiettivo di ridurre in percentuale le emissioni, sarebbero ben accolte da chiunque, il problema nasce quando questo non ha un obbiettivo volto al miglioramento ma alla disincentivazione se non ad ostacolare quanto si ritiene debba essere ostacolato.

A Milano si devrebbe ritornare ad essere più attenti a certi aspetti, invece mi pare oggi si punti al consenso più che a migliorare con equlibrio la città, la sua mobilità e risolvere per quanto possibile gli aspetti potenzialmente dannosi con rispetto verso tutti i cittadini e non solo di una parte di essi, quelli che ci sembrano dalla parte giusta.

Gianluca Gennai