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Inviato da avatar Cinzia Corti il 13-05-2021 alle 07:56

Gentile Luigi, ha sollevato un problema annoso e di difficilissima soluzione.  Comprendo e condivido l'idiosincrasia per rumori, inquinamento, pericolo......

Temo che la situazione non sia stata accantonata da chi di dovere, semplicemente non è risolvibile. Se essere un tecnico volesse dire avere una bacchetta magica!!

Anch'io non sono un tecnico, ma abitando in zona e combattendo con il traffico quotidianamente, ho studiato la cartina per trovare passaggi possibili e "smart". Semplicemente non esistono.  Ovviamente studiando la situazione  del flusso auto si deve guardare non solo il proprio quartiere, ma il passaggio tra le varie zone. La nostra  situazione è peggiorata dal naviglio che consente alle auto, condizionandone il tragitto, solo due punti  di passaggio (piazza Costantino e Ponte Nuovo). Quindi da un lato la circolazione è  condizionata per il naviglio. Dall'altro c'è la  Palmanova - Leoncavallo.

Non mi è chiaro come pensa  si possa fare...  Non credo che lei proponga  di deviare dalla Palmanova  (che come il viale zara, la vigevanese, viale Rombon ecc accoglie il grosso del traffico in ingresso),  tutto il traffico fin dai ponti della tangenziale sul budello della via Padova che anche a senso unico è più piccola della Palmanova.

Quindi l'alternativa è che uno entri in città dalla Palmanova, poi trovi un divieto di transito all'altezza del primo semaforo e:

- o va a destra verso largo Tel Aviv facendo la Via Cesana (attualmente senso unico verso la Palmanova per drenare il traffico verso zona 3) e si impianta lì perché da largo Tel Aviv si sono  solo due budelli (in cui un autoarticolato non passa neppure a piangere) la via Tarabella o la via Atene. Fine della corsa. Non si raggiunge la via Padova.

- va a sinistra in via Carnia e deve raggiungere piazza Udine che già drena chi arriva da Rombon e  viene spostato verso un'altra direttrice della città? Se uno deve andare verso la stazione centrale deve fare il giro del mondo...

 

Inoltre non esistono solo gli automobilisti, per cui bisogna considerare che la via Padova  è servita da una linea di autobus che arriva fino al quartiere Adriano, a beneficio degli abitanti di circa 3 km di abitazioni.  Il servizio è nei due sensi, ovviamente. In assenza di una parallela  su cui  spostare tale servizio verso la periferia (cosa necessaria se via Padova dovesse diventare senso unico verso il centro)  direi che si lascerebbero a piedi tutti i residenti che utilizzano  l'unico mezzo a disposizione per andare a lavorare ogni giorno.

 

Quindi in via padova non è pensabile il senso unico perchè:

a)  inadatta; troppo stretta, anche se a senso unico, per drenare il traffico pesante.

b) la riqualificazione di via Padova, il cui progetto è già stato approvatro e i lavori partiti (si fa per dire),  prevede che sia tutta area 30 e che sia ulteriormente ristretta a beneficio di grandi marciapiedi e alberi. E già questo basterebbe per  chiudere ogni ulteriore discussione.

c) riqualificare vuol dire rendere più vivibile per gli abitanti e appare sempre più  ovvio che auto e cittadini non si coniugano. Ovviamente abitanti di via Leoncavallo e di via Padova hanno gli stessi diritti e condivido la sua insofferenza verso auto, rumore e smog. Non se ne può più. Non consola sapere che la stessa cosa la vivono tutti coloro i quali hanno casa su un "collo di bottiglia".

Il vero problema è che sia la Leoncavallo che la via Padova, così come molte altre vie nel resto della città, sono inadatte, in qualunque modo le si pensi.

I vialoni di accesso milanesi (forse ad eccezione del Fulvio Testi/viale Zara) si chiudono ovunque a collo di bottiglia in vie cittadine che non sopportano la mole del traffico. Ahimè.

Cinzia Corti

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