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Inviato da avatar Corrado Angione il 23-07-2021 alle 09:10
Stadio nuovo o vecchio stadio? Un nostro contributo alla discussione.
Stadio nuovo o vecchio stadio (naturalmente ristrutturato)? Meglio salvare lo storico “Meazza” o adottare misure drastiche, demolire e costruire un nuovo impianto e, insieme, realizzare centri commerciali ed altro, secondo i progetti presentati dalle società di calcio interessate, Inter e Milan?
Si può ridurre la discussione ad una alternativa di questo genere?
Crediamo che, a prescindere dagli obiettivi (economici, probabilmente, più che sportivi, comunque legittimi) di Inter e Milan e della loro reale capacità di investimento, ci dovremmo prima di tutto preoccupare della qualità della città (anche della sua architettura, quindi) e della vita dei suoi abitanti e dei residenti della zona, cogliendo le opportunità di una trasformazione che comunque avverrà, in una situazione che vede la disponibilità di vaste aree via via liberate dagli ippodromi, dalle scuderie, dagli edifici connessi (senza contare l’occasione offerta dalla dismissione e dalla disponibilità della Piazza d’Armi).
Pensiamo quindi che la Pubblica Amministrazione dovrà garantire che il progetto complessivo definisca prioritariamente il disegno di una vasta zona, a principale carattere residenziale, lungo la quale si sviluppa un sistema di parchi, dal Monte Stella al Parco delle Cave (attraverso il Parco di Trenno e il Bosco in città), ai terreni agricoli, che connette aree semicentrali con i quartieri popolari fino ai confini comunali, in un continuo urbanizzato dalla geografia sociale assai diversificata (con alcune tensioni a causa di situazioni di disagio economico e sociale).
Crediamo che ogni progetto debba partire dalla valorizzazione di questa risorsa ambientale che è ricchezza dell’intera area urbana, a disposizione di tutta la città (e non solo di tutta la città), grazie ad una rete di trasporto pubblico forte della presenza di due linee di metropolitana, di una linea tramviaria, di numerose linee di autobus.
Che di tale straordinaria risorsa di aree verdi, impianti sportivi in genere, in totale contiguità, si debba tenere conto, nell’interesse della collettività, nel momento in cui si prospettano nuovi interventi, residenziali o, se necessari, commerciali, che possono avere un impatto importante sull’intera realtà metropolitana e nel momento in cui si manifesta la volontà di Inter e Milan di un intervento così consistente, che, quale sia la scelta alla fine adottata, sarà comunque al centro della trasformazione urbanistica dell’area di San Siro, dell’Ovest Milano e della città tutta.
Le due società calcistiche hanno confermato di recente al Comune di Milano la volontà di costruire un nuovo stadio a fianco allo stadio Meazza, che verrebbe in parte abbattuto e rifunzionalizzato, nel piazzale dello Sport, in applicazione della legge sugli stadi, che tuttavia indica come preferenziale la ristrutturazione dell’esistente. Ancora però non è nota, ove fosse stata presentata dalle squadre, un’analisi economica dettagliata dei costi/benefici di una parziale demolizione e di una ristrutturazione dell’esistente, ristrutturazione che la mancanza di vincoli da parte della Sovrintendenza consentirebbe in maniera radicale (sempre che i comitati tecnico scientifici insediati dal ministero dei Beni Culturali non giungano ad una diversa conclusione, fissando invece il vincolo storico relazionale). In ogni caso le due società hanno sempre sostenuto come quella del nuovo stadio sia l'unica strada praticabile a garanzia dei loro piani sportivi ed economici, anche se si manifestasse la necessità di individuarne una nuova collocazione (si era parlato di Sesto San Giovanni).
Il Consiglio comunale ha posto attraverso un suo ordine del giorno, i cui punti strategici sono stati assunti con delibera di Giunta comunale, alcune condizioni imprescindibili per il riconoscimento dell’interesse pubblico, perché il progetto delle squadre si realizzi in coerenza con gli obiettivi di rigenerazione urbana declinati nel Piano di Governo del Territorio Milano 2030. In particolare, si è stabilito che “gli eventuali indici di edificabilità potranno essere diversi da quanto previsto nel PGT solo e soltanto previa dimostrazione della effettiva necessità ai fini del raggiungimento del progetto complessivo di riqualificazione, salvaguardando in ogni caso gli obiettivi ambientali e di vivibilità (distanza dal costruito, massima riduzione dell’impatto acustico, utilizzo delle migliori tecnologie e materiali disponibili)” e che “sia rafforzata la vocazione sportiva dell’area, in modo che questa sia prevalente rispetto a tutte le altre funzioni previste (in particolare Grande Struttura di Vendita e terziario)”.
Nello stesso tempo, le società, in un documento del mese di aprile dello scorso anno, hanno chiesto che venga innalzato l’indice edificatorio di 0,35 mq/mq, come previsto dal PGT, fino a 0,51 mq/mq, questo per poter sostenere grazie alle volumetrie aggiuntive (per hotel, centro commerciale, torre uffici) l’investimento per la rifunzionalizzazione del Meazza.
Il Comune di Milano ha poi elaborato e comunicato alle squadre la valutazione tecnica dell'equivalente in diritti edificatori quantificati per sostenere i costi della rifunzionalizzazione. Tale valutazione avrebbe fornito dati inferiori rispetto a quanto proposto dai club. Con la conseguenza che Inter e Milan dovranno a questo punto presentare una proposta aggiornata per una ulteriore valutazione.
Dobbiamo ricordare che in questi mesi sono stati presentati alcuni progetti di ristrutturazione dello stadio Meazza, alternativi alla sua demolizione. Uno di questi prevede la trasformazione del terzo anello, con la rimozione delle sedute e la realizzazione di una galleria panoramica, che potrà essere utilizzata per insediarvi una quota di servizi, spazi commerciali e di ristorazione, un museo, una palestra, spazi per attività sportive al chiuso. La capienza sarebbe la stessa di quella prevista dai progetti di Inter e Milan.
Riassunto lo “stato di fatto”, dovrebbe essere insomma evidente come in discussione non sia solo lo “stadio”, vecchio o nuovo o entrambi, con il vecchio rimodellato secondo nuove destinazioni d’uso accanto al nuovo, ma e come invece vadano considerate le funzioni che si vorrebbero insediare, la qualità architettonica e della trasformazione urbana (sociale, territoriale e ambientale) di cui lo stadio è parte, considerando la presenza tra l’altro della ex scuderia De Montel, del Palalido, dell’area dell’ex Trotto e delle case popolari del quadrilatero di San Siro (con i progetti annunciati di progressiva sostituzione), edificazioni che insistono tutte intorno allo stadio, insieme al quale andranno considerati come un unicum.
Conteranno gli indici edificatori che verrebbero adottati, la distanza dalle residenze e l’inserimento nell’attuale contesto abitativo, la valorizzazione del “verde” come sistema, a partire dalla tutela del “parco dei Capitani” di recente realizzazione (secondo le indicazioni della mozione a suo tempo presentata dai consiglieri di centro sinistra e respinte dalla maggioranza di centro destra del Municipio 7) e della vocazione sportiva di questo segmento di città, la presentazione di un piano finanziario credibile e verificabile, la possibilità di creare buona occupazione, la certezza dei proprietari effettivi delle squadre.
Ma se questo si vuole è indispensabile che la Pubblica Amministrazione, rafforzi il suo ruolo attivo e propositivo, applicando il limite volumetrico di 0,35 mq/mq previsto dal Piano di Governo del Territorio, che comporterebbe un contenimento dell’investimento necessario per la realizzazione delle opere di interesse pubblico (nuovo stadio o ristrutturazione del Meazza). Valutando ogni altra possibile e migliore soluzione alternativa procedurale e progettuale (includendo le funzioni residenziali, che sono escluse dalla procedura avviata), al fine di garantire la qualità abitativa, architettonica e della trasformazione urbana complessiva, prevenire il consumo ulteriore di suolo, e a garanzia che un'operazione urbanistica così importante per la città sia determinata da chi rappresenta i cittadini nell’Amministrazione.
Il circolo PD F.lli Cervi

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