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Siamo alle piste ciclabili " ad personam " o " fai da te".
Dovremmo prendere atto che c'è della schizzofrenia sull'argomento.
Fare una pista ciclabile sul cavalcavia Bacula o ponte della Ghisolfa, peraltro eseguito da privati cittadini che, nottetempo si sono attrezzati con colori, pennelli e altro, non solo è una testimonianza di irresponsabilità ma anche un gesto che andrebbe punito severamente per due ragioni:
La prima perché su una strada a scorrimento veloce è vietato transitare in bicicletta e fare una pista ciclabile é da criminali per la ragione seguente.
La seconda è che, per la ragione precedente e per il fatto che si tratta di una ciclabile abusiva, dunque inesistente per il codice della strada, se un auto tocca un ciclista con conseguente caduta e infortunio, esso non avrebbe diritto a risarcimenti e anzi, in teoria dovrebbe essere sanzionato.
Posto che il cavalcavia ha le telecamere e che esse dovrebbero funzionare, credo sia facile individuare i fantasmi della pedalata, soprattutto di notte quando non c'è traffico.
Sono certo che siano noti e anzi appoggiati in questa azione, peraltro non la prima, per la quale il Comune di Milano toccò l'apice, asseverandola e dunque rendendola regolare (mi piacerebbe leggere del collaudo). Dunque se questa è la famosa formula dell'urbanistica tattica e del legittimare ogni azione dal basso (purchè sia in linea con l'orientamento dello status quo), da domani mattina, ogni cittadino è legittimato a fare qualcosa di proprio gradimento in città.
Questi signori, cittadini milanesi penso anche non certo indigenti, potrebbero ben specchiarsi in un cult: il marchese del Grillo.
Ei docet...mi dispiace ma io so' io e voi non siete un c....
Gianluca Gennai
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