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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 25-09-2021 alle 10:06

Oliverio in questi giorni mi sta chiedendo di portare all'attenzione della lista di Paragone l'iniziativa di RCM  DecidiMi.

Questo mi ha fatto riflettere: se fosse il mio partito a partecipare alle elezioni milanesi io lo farei?

Ovviamente la risposta istintiva è stata: sì, w di corsa!

Ma poi ho capito che c'è una vera e propria trappola.

Divagazione 1: il pSp potrebbe essere il primo partito senza programma.

Ne parlavo giusto una settimana fa con un altro socio fondatore.

Oggi i partiti politici per farsi riconoscere usano:

- ORIENTAMENTO POLITICO

- PROGRAMMA POLITICO

- CANDIDATI

- LEADER

Il LEADER è la parte che più li caratterizza e noi abbiamo deciso di rinunciarci perché non vogliamo un partito costruito attorno a una sola persona.

L'orientamento politico non è né destra né sinistra ma per la costituzione originale e la sovranità del popolo.

I candidati vanno fatti conoscere molto più di quel che accade oggi negli altri partiti, anche lontano da eventi elettorali.

Il programma, e qui veniamo al punto, non serve a nulla ed è solo uno specchietto per le allodole.

Ovviamente non è una posizione facilmente comprensibile e va in totale controtendenza coi partiti attuali che ci presentano sempre lunghe liste di desideri da realizzare.

Però di fatto la realtà è che:

- Ogni proposta del programma elettorale deve essere tecnicamente realizzabile (quindi con coperture finanziarie adeguate e nel rispetto di tutte le norme preesistenti).

- Qualunque partito non abbia la maggioranza assoluta dovrà comunque muoversi con un confronto democratico con le altre forze politiche elette che modificheranno qualsiasi progetto o proposta programmatica secondo la propria visione.

- Tutti i bei propositi scritti sulla carta devono essere poi tradotti in realtà tangibile, e una realizzazione sbagliata può far diventare il più bel progetto del mondo un danno irreparabile per la città.

E' quindi inutile presentare un programma politico dettagliato, meglio dimostrare le capacità dei propri candidati in ambito di analisi, discussione politica e realizzazione concreta.

Fine divagazione 1

La trappola di confrontarsi sui punti proposti dai cittadini è che non fanno parte del programma elettorale.

Se il mio partito "promette" di realizzate i punti nel suo programma non può occuparsi di alro, sarebbe scorretto.

Quindi o il punto è già presente nel programma o sarà certamente e giustamente ignorato.

I politici più esperti, che non possono rifiutarsi di accontentare il cittadino, cominceranno allora a parlare dei punti del loro programma che in qualche modo potrebbero aiutare a realizzare quanto proposto dai cittadini.

Ovviamete questo significa che prima si occuperanno di realizzare quei punti programmatici (e ad oggi non ho visto nessun partito realizzare più di una o due delle promesse elettorali fatte) e solo dopo si preoccuperanno della scuola, del parchetto, ecc..

Anche perché di promesse come queste in campagna elettorale se ne fanno mille sapendo già che non si realizzeranno.

Personalmente preferisco non fare promesse vane 

Divagazione 2: L'iniziativa promossa da RCM è posta male.
Potrebbe avere un senso prima della presentazione delle liste e dei programmi, proprio per permettere ai vari partiti di inserire punti specifici prima di chiudere il programma.
In alternativa potrebbe essere un metodo di confronto per capire come si comporterebbero i sindaci se queste proposte gli arrivassero davvero sul tavolo un domani.
Quindi la reale priorità in un quadro gestionale della città dove vanno ricavati i fondi tra mille altre attività.
La discussione operativa sui vari piani regolatori, la viabilità, le richieste ad altri enti regionali e statali coinvolti...
Ci si renderebbe conto di come anche la più piccola cosa ha bisogno di una preparazione meticolosa, magari anche di mesi, per essere portata al punto di diventare realizzabile.
In questo parlamentino virtuale si potrebbe capire la reale capacità di dialogo democratico dei singoli candidati e la propensione a fare il bene comune dei cittadini.
Chiudo facendo poi notare come la DD sia in qualche modo manipolabile: se io avessi chiesto a tutti i simpatizzanti del mio partito di votare le proposte che ho fatto su DecidiMi probabilmente sarei arrivato primo, secondo e terzo e tra pochi giorni si parlerebbe solo delle mie proposte... ma sono pigro e quindi non l'ho fatto.
Fine divagazione 2
In definitiva, pensandoci bene, non lo so se avrei partecipato, e anche partecipando avrei detto cose che non sarebbero piaciute ai più.

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