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Eccellente l’idea di concepire l’Europa come “fiume” accogliente, invece che “albero” espansionista, e idea meritevole di essere applicata ad ogni entità sociale e politica.

“Prendiamo ad esempio un terreno ... se costruisco un muro, sono un architetto, per definizione ..., quindi lo dividerò in due parti e questa nozione di separazione ... penso che funzionava in precedenza ... oggi pone problemi perché separa. E’ evidente che dobbiamo costruire muri per proteggerci, ma è necessario che questi muri non ci separino... Possiamo pensare di sviluppare una architettura che sia protettiva, senza escludere ...”
Dominique Perrault, Intervistato in TV da Philip Daverio a Passpartout nel 2010

Ora l’approccio “olonico-virtuale” dell’allegato “Manifesto HoloCity - dal villaggio globale a villaggi globalmente connessi” permetterebbe di:

• Mediare fra egoismo e altruismo, affrontando in modo opportunistico le difficoltà.
• Superare i limiti della chiusura e rischi dell'apertura, con regole flessibili di confinamento e migrazione di risorse, umane e materiali, fra entità sociali.
• Garantire benessere, integrando le differenze e distribuendo le risorse.
• Dematerializzare le risorse e le loro interazioni, risparmiando l’ambiente.

Non bisogna credere a identità statiche radicate, che ci fanno procedere con lo specchietto retrovisore, ma ad identità dinamiche progressiste, emergenti dalle relazioni - di collaborazione/competizione - tra soggetti sociali, che si sostanziano nel senso di appartenenza:

• Imprese e istituzioni mantengono un equilibrio virtuoso, tra competizione, collaborazione e appartenenza, con travaso di risorse, umane e materiali, attraverso confini variabili e porosi.
• La capacità di localizzare tali risorse con quella di verificarne diritti/doveri (cosa possono/devono fare) e situazioni (dove possono stare) permette di controllare i confini in tempo reale, per garantire resilienza sociale.

Insomma la soluzione del conflitto fra nazionalismo e globalizzazione ed il mantenimento dei confini si garantiscono gestendo efficacemente migrazioni e inclusioni, invece di opporsi.