Rispondi a:

Inviato da avatar Gabriele Mariani il 28-11-2021 alle 19:14

SAN SIRO: TUTTO E' CHIARO, LA QUESTIONE E' SEMPLICE

La vicenda di San Siro, dopo la delibera di Giunta del 5 novembre che ha ri-confermato l'interesse pubblico relativamente al progetto proposto dai fondi immobiliari proprietari delle due squadre, è tornata agli onori della cronaca.

Il fatto scatenante è l'aver evidenziato (con notevole eco mediatica)  la possibilità di un referendum abrogativo della Delibera di Giunta che, chiamando cittadine e cittadini milanesi ad esprimersi, possa contribuire in maniera sostanziale a tutelare lo Stadio Meazza trovando per esso la migliore soluzione per attualizzarlo e modernizzarlo.

Unitamente al percorso referendario, altri utili e doverosi strumenti sono attualmente in campo, dal dibattito pubblico (che pare abbia incontrato qualche ostacolo in aula consiliare), alla assemblea pubblica, ai consueti ricorsi a TAR e Consiglio di Stato.

Vedo ora che c'e' chi si appella a fare ragionamenti "di sistema", a dire che non c'è solo la questione dello Stadio ma bisogna ragionare in maniera più ampia sul quartiere.

Bene, posto che ciò sia una ovvietà che si sarebbe dovuta fare già da almeno un decennio, chiedo a costoro cosa impedisce di fare quello stesso ragionamento più ampio partendo dal punto fermo che lo stadio Meazza può benissimo essere eventualmente riqualificato.  Ma, oltre a questa ovvietà, chiedo sempre ad essi: se si voleva fare un ragionamento di sistema sull'intera area, perchè nel Piano di Governo del Territorio la Grande Funzione Urbana San Siro, originariamente comprendente la piu' vasta area che include anche il prospicente Trotto  (decine di migliaia di mq di residenziale attaccato allo stadio), è stata tolta tanto che lo Stadio va per suo conto e il Trotto va per un altra strada?

E' evidente che, proprio per accelerare l'operazione-demolizione-stadio, si è voluto facilitare il processo rendendo meno stringenti le maglie del PGT. Si dice dunque una cosa (facciamo un ragionamento "ampio", ma nei fatti se ne è fatta un'altra).

Ho il sospetto che questa sia una operazione distraente, ben facile però da smascherare: per distrarre dal tema dirimente, ovvero NO all'abbattimento del Meazza, si alzino diversi polveroni per allungare i tempi e distrarre da una scadenza importante; il 5 marzo, data nella quale scadranno i termini per indìre un Referendum abrogativo della delibera di Giunta. 

Torno al titolo, TUTTO E' CHIARO, LA QUESTIONE E' SEMPLICE: lo stadio Meazza si può riqualificare alla metà dei costi, senza distruggere un parco di 5 ettari e senza attivare un cantiere di demolizione che tutto è fuorché ambientalmente auspicabile. Discutiamo di questo, promuoviamo questo, aggiungiamo a questo un ragionamento sul quartiere che non è mai stato fatto.

Per dare qualche riferimento in più, allego un mio articolo di piu' di due anni fa, ancora attualissimo, che mostra tutte le debolezze del progetto di costruzione del nuovo stadio. L'articolo e' attuale perche' gli atti amministrativi al momento, al netto della riduzione delle volumetrie, ancora a quella proprosta fanno riferimento.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta