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Inviato da avatar Enrico Vigo il 17-10-2011 alle 05:33

Strano concetto di legalità ed illegalità.

Se proprio ci tiene a fare pulizia Sig. R.M. Mazzilli che ne direbbe di cominciare col soddisfare le richieste di arresto di parlamentari inoltrate dalla Magistratura (non da un fruttivendolo) al Parlamento, che il Parlamento con un voto "politico" ha impedito?

Ben due casi dal contesto pesante e circostanziato, la "casta" dominante fa della legalità un prodotto di scarto della società.

Che ne dice inoltre di "processo breve" salva-premier, e di limitare le intercettazioni che sono un provvedimento chiaramente e sfacciatamente salva-lestofanti, e di "legittimo impedimento" per ritardare i processi e farli prescrivere facendola franca?

Oppure Lei preferisce la "legalità-surrogato" a senso unico, quella cieca e ideologica del centrodestra odierno?

Sì sig. R.M. Mazzilli, ha letto bene "centrodestra-odierno", perchè quello storico invece faceva della legalità un vanto etico a tutto tondo, archeologia politica oramai.

Il pesce puzza sempre dalla testa, cominciamo col pulire a fondo quella, d'altra parte credo che la storia recente abbia dato ampia cronaca di come ed in quale sudiciume politico oggi maturano certe scelte e certi inciuci.

Colgo l'occasione per segnalare un pezzo del Direttore di PRIMOCANALE (Genova) Dott. Paternostro sull'argomento, a mio avviso molto significativo:

http://www.primocanale.it/news.php?id=96706

Roma 2011 non è come Genova 2001
di MARIO PATERNOSTRO

Roma 2011 come Genova 2001? No, dieci anni fa non si conoscevano ancora le strategie dei nuovi violenti. Ora gli uomini del Ministero dell'Interno dovrebbero aver capito come "lavorano" questi delinquenti che riescono a infilarsi nelle grandi manifestazioni di piazza e a scatenare, in gruppuscoli inattaccabili, devastazioni e terrore. Invece sembra che non sia cambiato nulla e che dieci anni di violenze di piazza abbiano insegnato poco. Su questo ci sarà da riflettere dopo i fatti di Roma e dopo gli assalti durante le proteste dei no-Tav. Per i cosiddetti Indignati italiani è stata una brutta botta: la manifestazione che avrebbe dovuto consegnare agli italiani l'immagine di un popolo che non ne può più di questi governanti e oppositori non solo per ragioni politiche, ma per motivi più seri, che si chiamano precariato, delusione, cancellazione del futuro, fame, disperazione è sata verniciata dalle bombolette dei violenti. Peccato.

Su quanto commentato dal Direttore Paternostro, in modo sintetico e chiaro, credo ci sia molto da riflettere e con estrema cura e attenzione, con poco spazio per divagazioni inopportune.

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