Il giusto verso del Metaverso

A proposito di interfacce digitali e della necessità di capire l'evoluzione tecnologica deploro la volgare semplificazione di confondere l'Intelligenza Artificiale con la robotica umanoide (basta confrontare il bancomat con un cassiere) e oggi la visione di un Metaverso con gli Avatar e la Realtà Virtuale di Second Life e dei Video Giochi Ammazzatutti.

Apprezzo Second Life e i mie nipoti i nuovi Giochi Immersivi, ma credo che l'integrazione tra reale e virtuale ci riserverà sorprese, con l'affermarsi del paradigma "gemello digitale" (digital twin) preconizzato in "Oltre Orwell. Il gemello digitale" dall'erede di Marshall McLuhan, il noto Derrick de Kerckhove, non solo per la Smart City ma anche per la sua declinazione personale.

Già ora abbiamo a che fare con i dati personali che concediamo spontaneamente alle reti sociali, mentre le frequentiamo quotidianamente, andando a costruire il nostro "alter ego digitale" in rete: nel bene della promessa di istruzione, intrattenimento e assistenza "ad personam" e nel male dell'esporci a malintenzionati, ogni ora del giorno.

Invero la sicurezza del nostro "alter ego digitale" è una questione complessa, come dimostrano le continue polemiche sulle attuali reti sociali,  ma a proposito c'è una promettente proposta SOLID dello stesso inventore del Web Berneres Lee.