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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 29-12-2021 alle 11:50

Un nuovo punto d’incontro tra il Real Estate e il primo cittadino, è senza dubbio Piazzale Loreto che va ad aggiungersi a San Siro, gli Scali, le Olimpiadi, Cascina Merlata, Santa Giulia, l’ex Trotto ecc. La piazza di Milano sembra non far dormire il nostro sindaco verde che anche qui apre alla probabile formuletta magica " DO UT DES " per la quale si affannano i progettisti nell’accontentare il nostro costruttore con la " fascia tricolore " (perdono per la rima), sembra essere destinata a una profonda trasformazione senza la consultazione "vera" della Cittadinanza.

Milano è oramai una enorme gallina dalle uova d’oro da riqualificare anche in centro (paradosso?), dove le ristrutturazioni assumono ancor più l’immagine della speculazione e della folle corsa verso una nuova città che, per certi aspetti, potrebbe anche essere un buon obbiettivo se si facessero ristrutturazioni partecipate e quanto meno in linea con i bisogni della città, mentre sembra sempre più evidente l’obbiettivo che, per quanto legittimo sempre che i milanesi ne siano partecipi e consenzienti, appare utopistico.

Il progetto s’intitola MILANO LOC che sta per Milano Loreto Open Community.

Il progettista è il noto Andrea Boschetti della pluri decorata Metrogramma di Milano che sappiamo essere molto vicina alle ambizioni del premier citoyen Maire Sala, già dal lontano 2007 in cui troviamo Metrogramma per il PGT di Milano, ma ancora per Expo, poi per il progetto Coima Green Factory su Porta Romana, e il Villaggio Olimpico, insomma un " amicone " che bene interpreta i sogni dell’uomo al vertice della rigenerazione milanese che passa dagli straordinari rendering fatti di costruzioni incredibili completamente immerse nel verde, nei quali sembra regni una foresta amazzonica.

Anche in Loreto, si prevedono 500 alberi di alto fusto oltre al cemento e ai palazzi inevitabilmente definiti da Domus "iconici". In questo progetto di riqualificazione non potevano mancare alcuni altri grandi sostenitori del sindaco, ad esempio Ceetrus Nhood e Immobiliare Europea, già protagonisti di Merlata Maal, un complesso in cui dominerà un enorme centro commerciale di oltre 170mila mq ma forse più con passerelle di attraversamento della tangenziale ovest.

Non poteva mancare LAND, quella dei RAGGI VERDI di Milano, a partire dal centro, verso i progetti come MIND, certamente raggi di guadagno.

Grazie ai fondi Europei di rigenerazione urbana Agenda 2030, dunque si prevede una Loreto "rigenerata", peccato che 60 milioni sembrano pochi per quanto presentato sul programma di rigenerazione peraltro apparentemente irrealizzabile almeno per come sembra vogliano risolvere la questione dello snodo viabilistico visto che non sarà facile fare sottopassi data la presenza di 2 linee metropolitane, tantomeno dei cavalcavia. Apparentemente sembra non ci siano soluzioni, a parte un’opera faraonica di immane portata infrastrutturale ben al di sopra dei 60milioni ad oggi previsti.

Si fa notare che in un articolo pubblicato a Lucca su questo progetto, si  parla del Dibattito Pubblico certamente non attuabile data la sottostima del costo, proprio per "frammentare" gli interventi per non toccare i 300milioni della soglia che impone la Consultazione della Cittadinanza prima del progetto preliminare, cosa che il nostro Sindaco vuole evitare a tutti i costi, pressando proprio il progettista affinché faccia presto per evitare operazioni di contrasto molto forte da parte della Cittadinanza Attiva.

Post scriptum.

Continua la favola di una città senz’auto, ad oggi utopica e senza dubbio da progettare molto più seriamente, partendo da una revisione del programma delle piste ciclabili che si spera vengano ridimensionate dal futuro sindaco milanese anche per il paradosso che si è creato a Milano, in cui le vie a viabilità ridotta, oggi sono collassate e sottoposte a una riduzione di velocità che determina un aumento dei gas incombusti immessi in atmosfera. Altro aspetto del paradosso è dato dal fatto che i flussi di auto private che entrano a Milano non sono diminuiti e i mezzi, per quanto euro6 o benzina, inquinano comunque anche se dirottati e obbligati a fare vie alternative. Sala appare totalmente privo di senso logico e certamente anche poco contrastato da chi invece dovrebbe ricondurlo al ragionamento di buon senso. Oggi come mai nella storia milanese del dopo guerra, Milano è sottoposta a trasformazioni profonde che potrebbero essere attuate senza il consenso pieno della cittadinanza, o almeno nei prossimi 5 anni in cui la città non sarà un organismo comunitario ma un regno sottoposto alle ambizioni di un uomo che ha saputo imporsi godendo del volano Expo 2015 e che beneficia di una classe intellettuale inefficace poiché sopita e avviluppata in concetti astrusi o nostalgici di una società milanese che sembra non esserci  più e di una politica del buon senso destinata a perdersi se non riconnessa con le proprie radici e con una cittadinanza attiva (Noi) purtroppo disomogenea nell'azione di contrasto, tuttavia presente e attenta.

Gianluca Gennai

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