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Inviato da avatar Simona Sforza il 21-01-2022 alle 15:01

Buongiorno a tutti e tutte,

ieri sera in consiglio di #Municipio7 si è tornato a parlare della ex scuola elementare Luciano #Manara di via Fratelli Zoia, a Quarto Cagnino, chiusa dal 2012. Se ne parla sempre solo in relazione ad occupazioni abusive e problemi di sicurezza. Ma la sicurezza la si costruisce se si genera qualcosa che possa far diventare quello spazio un luogo vivo, attivo, in cui la cittadinanza possa interagire e animarlo di idee e progetti.
La struttura, vincolata dai Beni Culturali, è di fatto in una situazione di limbo, dopo che non si è mai completato e avviato il progetto della Young Thinkers School, vincitrice di un bando comunale del 2018, grazie al quale sarebbe dovuta diventare la sede di una scuola internazionale per bambini dai 2 ai 10 anni. La pandemia ha inciso sulla concretizzazione di questa opportunità, ma oggi a distanza di qualche anno è urgente iniziare a pensare al futuro di questa preziosa struttura.
Non mi appassiona l'idea di un ennesimo bando con cui il Comune di fatto cederebbe l'edificio a un ente privato. Un bene pubblico dovrebbe rimanere in mano e in gestione diretta dell'amministrazione pubblica, per avere la certezza che quel bene resti a disposizione e fruibile per l'intera popolazione del territorio, qualcosa che possa dare valore aggiunto ad aree periferiche. Una città deve poter aspirare a una conversione dei beni pubblici che possa rigenerare il tessuto comunitario. Per questo vorrei che si provasse un'altra strada, la progettazione di un bel polo multifunzionale, per la cultura e l'arte, con music lab e sala prove/registrazioni, scuola civica di danza e musica, laboratori cinema/videomaker, cineteca con un minicinema a prezzi calmierati con seconde visioni e rassegne. Un progetto pubblico ad hoc che potrebbe attingere risorse attraverso fondi europei per lo sviluppo e la rigenerazione urbana. Ne ho parlato in commissione 4, oltre che qui:
Non è una visione utopica, in altre città e per altri edifici questo tipo di strada è già stata percorsa, spesso partendo da situazioni ben più difficili. Ho bisogno del vostro aiuto. Non ho competenze in ambito di fondi e bandi europei, ma sono disponibile a fare da ponte e rete per costruire una proposta, in collaborazione con Università, terzo settore, altri livelli istituzionali e tutte le altre risorse che possono emergere dal territorio. Non penso che ci si debba arrendere. Non può restare una questione di decoro, sicurezza, ricerca di una soluzione transitoria. Questo bene pubblico deve poter tornare alla cittadinanza, perché il rischio è da una parte l'abbandono, dall'altra l'assegnazione a un privato che probabilmente potrebbe realizzare un'iniziativa riservata a pochi. Non è questo a mio avviso l'approccio. Così come uno sgombero, telecamere di videosorveglianza o una volante della polizia locale non possono essere l'unica richiesta e risposta politica. Se questo luogo diventa l'occasione per fornire nuovi spazi e #opportunità per la cittadinanza, per bambini, ragazzi e persone di tutte le età, in cui sperimentare, progettare, #farecomunità, penso che molte questioni ce le potremmo gettare alle spalle. E' un cambio di paradigma di cui abbiamo bisogno. Cosa ne pensate? 

Vi ringrazio per l'attenzione.
Simona Sforza
Consigliera del Municipio 7 - Gruppo PD
 

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