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Inviato da avatar Stefano Boeri il 05-11-2010 alle 12:10

Il progetto per Milano

Sono un urbanista e, per “deformazione personale”, di fronte ad una sfida faccio 5 cose:

1) Mi informo in maniera dettagliata, affidandomi all’ascolto di chi è coinvolto in prima persona;
2) Non mi preoccupo se ci sono conflitti: attraverso il confronto cerco di far emergere punti in comune, se non sintesi condivise;
3) Lavoro sempre in squadra: la realtà contemporanea è troppo complessa e frammentata perché un uomo solo possa comprenderla e modificarla;
4) Il mio compito di guida è quello di facilitare le sinergie, valorizzare le competenze, diffondere le eccellenze, accelerare i processi virtuosi;
5) Non mi fermo davanti allo status quo e a chi dice “cambiare è impossibile”, ma cerco prospettive inedite e periferiche, perché è dalle “periferie” che giunge sempre il cambiamento.

A questo punto sono in grado di lavorare sulla base di una visione che è il frutto del lavoro di tanti, competenti e motivati, e della mia esperienza, delle mie emozioni e dei valori in cui credo. Questo significa per me “progettare”. Questa è il metodo con cui abbiamo dato vita al “Progetto per Milano”, cioè al mio manifesto politico per riportare ossigeno, idee e energia nella nostra città.

Non abbiamo bisogno di un programma, più o meno vasto, che tutti fanno per poi dimenticarlo in qualche cassetto. L’obiettivo primario è fare del Progetto per Milano un percorso partecipato e inclusivo sia di singoli con forti competenze e radicamento territoriale, che delle mille realtà collettive che costituiscono la vera ricchezza di Milano. In sintesi, ripartire dalla società civile per cambiare città, restando a Milano.

Abbiamo intrapreso questo percorso per

- affiancare alle mie conoscenze specifiche quelle di decine di persone e realtà provenienti da percorsi differenti, ma che hanno a cuore la nostra città e sono stanchi di vederla abbandonata e preda di pochi.

- per costruire una squadra competente, giovane, trasversale che mi aiuti nell’ascolto e nel coinvolgimento delle molte anime della città.

- per dar vita ad un percorso di lavoro esaustivo, democratico, efficace e innovativo

In sintesi per rinnovare il fare politica a Milano. Parafrasando Nichi Vendola, se il Berlusconismo vede la Politica come una partita di pallone, allora la Sinistra deve invitare tutto il pubblico a scendere dagli spalti in campo e giocare!

Progetto per Milano – La struttura 

A partire dalla mia esperienza di Milano e delle sue problematiche abbiamo identificato 15 laboratori tematici che saranno la struttura portante del Progetto.

Per la maggior parte di questi laboratori abbiamo identificato uno o più referenti tematici, scelti per competenza e disponibilità a mettere la loro faccia e la loro biografia al mio fianco: loro sono i miei primi (ma non unici) consiglieri.

A ciascuno di loro ho chiesto di raccogliere attorno a sé le migliori forze e competenze della città, per sviluppare il tema e far emergere proposte concrete e fattibili, a partire dai problemi prioritari, dalle mancanze dell’attuale amministrazione e dalle buone pratiche milanesi o “esterne” che vale la pena replicare.

Insieme a loro abbiamo pensato che sarebbe stato bello unire le parole alle azioni concrete. Così sono nate le 5 Giornate, per lanciare un nuovo risorgimento a Milano; la Tavola del Mondo in Via Padova perché il riconoscimento della Città Mondo è la prima, fondamentale tappa per costruire la città che vogliamo, il percorso partecipato con i giovani di Milano per decidere insieme come aprire Milano al futuro. Abbiamo voluto fare dei regali alla città per dare concretezza alle nostre proposte e far vedere ai milanesi che una città diversa è possibile.

A loro ho anche chiesto di seguirmi giorno per giorno, per essermi di confronto sulle mie idee e proposte che in queste settimane ho ascoltato e fatte mie, e di “sostituirmi” in alcuni contesti, perché credo siamo tutti stufi dei politici frettolosi che parlano di tutto, ma poi non sanno bene di nulla. Il politico, oggi, deve lavorare in rete con gli altri e delegare, dando voce alle singole competenze, all’interno della sua visione complessiva.

Ad oggi, i nostri compagni di strada sono:

Arcangela Mastromarco, Paola Bocci, Marco Campione, Filippo Barberis, Lalla Groppi e Francesco Cappelli sulla scuola;

Maria Berrini, Enrico Fedreghini, Marco Ponti, Roberto Peia, Andrea Boitani, Claudia Sorlini, Emanuele Bortolotti, Giacomo Selmi e Anna Meloni sull’ambiente e lamobilità;

Alessandro Rosina e Alessandro Rimassa sui giovani;

Lamberto Bertolé e Maria Grazia Guida sulle politiche sociali;

Franco Scarpelli e Laura Specchio sul lavoro;

Pietro Lembi sulla città intergenerazionale;

Marco Belpoliti e Beniamino Saibene sulla cultura;

Andrea Calori su nutrire Milano;

Marilisa D’amico, Arianna Censi, Marina Terragni, Silvia Brena, Ardemia Oriani, Paola Calvetti sulla democrazia completa;

Il S.U.N.I.A. di Milano, Silvia da Vite, Carmela Rozza sulla casa;

Matteo Bolocan e Savino Natalicchio sul federalismo urbano;

Gabriele Ghezzi e molti del nostro Comitato sulla sicurezza;

Seble Woldeghiorghis, Davide Piccardo, Moataz Faissal, Sumaya Abdel Qader sulla città mondo;

Buni Zeller e Francesca Balzani sulla macchina comunale

Ce ne sono tanti altri e mi scuso se ho dimenticato qualcuno. Alcuni laboratori sono in costruzione per il dopo primarie, molti verranno sicuramente potenziati.

Ma questo è solo l’inizio di una grande avventura!

Dopo il 14 ci uniremo agli altri candidati e ai loro collaboratori per continuare questo percorso e, finalmente, vincere insieme perché Milano si merita di meglio della Moratti e del centrodestra. E perché cambiando Milano, si cambia l’Italia.

Stefano Boeri

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