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Inviato da avatar Giulio Beltrami il 27-03-2022 alle 21:11

Ho atteso a commentare l’incontro con il dr. Morace, che ho avuto il piacere di sentire sempre ottimista e propositivo, perché la barbarica guerra in Ucraina mi ha scompaginato la passione sui nostri destini, compresi quelli italici.
Ma ora vorrei prendere anche questa crisi come opportunità di trovare soluzione al problema della guerra, che ancora incombe sull’umanità, aggravato dal rischio di estinzione di massa per inquinamento radioattivo.
Per questo, associando il pensiero di Mazzini a cosa disse Mitterand nell’ultimo discorso, che è il nazionalismo (oggi politicamente corretto "sovranismo") a propiziare le guerre, constato che neanche la globalizzazione ha prevenuto conflitti geopolitici, più o meno estesi ed endemici.

Come prevenzione alle guerre intendo il combinato disposto, attuabile con il digitale, di una virtualizzazione dei confini, in tutte le loro accezioni, con una gestione agile delle trasferte e migrazioni, di vita e lavoro.  

Avendo concepito Holo City per fronteggiare pandemia e crisi ambientale, con il digitale e lo slogan “da villaggio globale a villaggi globalmente connessi”, con tale idea si superano i limiti del localismo ed i rischi della globalizzazione, con regole flessibili di confinamento e migrazione di risorse, umane e materiali, tra organizzazioni sociali, politiche e imprenditoriali.
Se le crisi dipendono da migrazioni selvagge (di persone e virus), Holo City cerca di porre rimedio, gestendo relazioni di vita e d’affari a 360°, entro e tra le organizzazioni, per distribuire meglio le risorse umane e materiali, a favore di:

  • Società/Sanità, evitando carenze o congestioni di persone e materiali.
  • Scuola/Lavoro, abilitando risorse a livello territoriale.
  • Ambiente, riducendo e automatizzando viaggi e trasporti.

Mentre il progresso tecnologico estende oltre misura le persone conoscibili, restano ostacoli/timori a frequentarne troppe e sopportare/apprezzare ogni uso e costume esotico, come pretende il “villaggio globale”, senza vincoli e confini.

Quindi in Holo City:

  • La popolazione è organizzata in quartieri/paesi, connessi virtualmente tra loro, ma confinati in modo regolato, per garantire e preservare la giusta dimensione civica (per Platone la comunità ideale era di 5.040 cittadini maschi adulti).
  • Le imprese e le istituzioni mantengono un equilibrio sociale virtuoso, importando ed esportando sistematicamente risorse, umane e materiali, attraverso confini variabili e porosi, perché regolabili con un click (Software Defined Borders).

La capacità digitale di identificare e localizzare, per verificare diritti/doveri (cosa fare) e situazioni (dove stare), permette il controllo automatico dei confini, per garantire resilienza “urbi et orbi”.

Mentre Holo City scoraggia il turismo di massa - a favore di salute, ambiente e lavoro - restano i viaggi di studio o di lavoro in presenza e quelli “di vita”, legati alle migrazioni.
Quindi le Agenzia di Viaggi organizzano viaggio, trasloco e abitazione di persone e famiglie, tra un quartiere e l’altro, anche in nazioni diverse, assistendo i relativi controlli legali, economici e sanitari.

Naturalmente non basta Holo City, se non la si affidasse ad un'organizzazione sovranazionale World Wide People ….. 

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