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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 04-05-2022 alle 13:10

Ho letto su Facebook i due appelli che riporto e ho pensato che partecipaMi avrebbe potuto fare la sua parte per salvare gli alberi di Milano da questo parassita...


Fabrizio Delfini

Buongiorno a tutti.
Se vedete delle piante che presentano le caratteristiche nella foto (piccole “ghirlande” bianche attaccate ai rami) potete segnalarle inviando un’email con posizione e foto all'indirizzo m.municipio6assistenzaorg@comune.milano.it 
Trattasi della Takahashia japonica, una cocciniglia giapponese che si è diffusa in tutto il milanese (e non solo) soprattutto in questi ultimi anni. L’insetto non costituisce alcun pericolo per persone e animali, ma danneggia ovviamente la pianta colpita-
Il Settore Verde del Comune di Milano è già attivo per interventi di rimozione e distruzione dei rami colpiti, ma ogni vostra segnalazione più aiutarci a sostenere gli operatori nell’individuare e intervenire quanto prima su eventuali piante colpite.
Ringrazio della collaborazione


Raffaele Ma

Presenza di Takahashia japonica presso il Parco Aldo Aniasi (ex Trenno) nel tratto di verde che confina tra la via Novara e la via Cascina Bellaria alle spalle dell’edificio della Telecom.
Zona 7 Comune di Milano.
Gli insetti si trovano su tutti i rami dei filari di gelso.
l'insetto é altamente polifago.
Infesta: Acero - Albizzia - Albero di giuda- Carpino bianco - Gelso Nero e Bianco - Liquidambar - Celtis australis.
Sui filari dei gelsi del Parco le Takahashia japonica ora sono della grandezza di pochi millimetri, ma a breve l’ovisacco assumerà dimensioni notevoli. Diventando simili agli anelli dei calamari di un fritto misto.
Questo tipo di insetti sono presenti in quest'area ogni anno a partire da metà Aprile ma é solo nei primi giorni di maggio che si comincia a individuarli ad occhio nudo.
La prima segnalazione fatta ai tecnici del Comune di Milano fu inoltrata nel 2016. Ogni anno si espande su nuovi alberi e gli interventi effettuati fino ad ora, per il momento, non hanno risolto la criticità.
La Regione Lombardia ha emesso un documento che afferma quanto segue.
.
"Nota per la gestione delle infestazioni della cocciniglia Takahashia japonica Il controllo di Takahashia japonica risulta problematico per la scarsa conoscenza della biologia del parassita e per le restrizioni d’uso dei prodotti fitosanitari in ambito urbano.
Ad oggi, sembra che l’insetto riesca a compiere un solo ciclo all’anno; le femmine si fissano all’ospite e cominciano la produzione di uova racchiuse nei caratteristici ovisacchi cerosi. Dalla schiusura si producono le neanidi che si spostano lentamente sulla pianta trovando riparo nelle scorze del ritidioma svernando come ninfa.
L’anno successivo lo sviluppo è completo e le femmine, fisse, ricominciano la produzione di uova negli ovisacchi cerosi.
Il controllo di questo parassita non può prescindere da un attento monitoraggio delle essenze suscettibili a dimora (Liquidambar, Acero, Carpino, Gelso) L’esperienza di questi anni ha insegnato che le infestazioni partono generalmente dai rami basali più riparati dal sole diretto. Pertanto, è necessario intervenire prioritariamente sulle infestazioni iniziali che sono di norma contenute, asportando mediante potatura i rami infestati.
Tali interventi sono quelli da preferire e risultano anche quelli più efficaci nel contenimento di Takahashia japonica Inoltre, va rimarcato come alcuni insetti predatori (Coccinellidae, in particolare) siano già stati segnalati in competizione biologica contro questo parassita: per questo motivo, in aree urbane particolarmente adatte (es. parchi) può essere utile procedere al rilascio inondativo di specie allevate in biofabbriche per il controllo biologico.
In caso di pesanti infestazioni, in ambiente urbano/pubblico, può risultare talvolta necessario intervenire mediante distribuzione di insetticidi professionali.
In tal caso è necessario utilizzare Prodotti fitosanitari autorizzati nei confronti delle cocciniglie nel rispetto delle prescrizioni di etichetta con particolare attenzione ai tempi di rientro nelle aree trattate.
Tali interventi dovranno essere attentamente diretti da un tecnico esperto, ovvero un Consulente abilitato ai sensi del PAN, in quanto Takahashia japonica, con la sua produzione di melata, può risultare altamente attrattiva anche per pronubi e, in particolare, per Apis mellifera.
La distribuzione di insetticidi dovrà quindi essere subordinata ad un’attenta valutazione onde evitare pericolose contaminazioni delle api stesse. All’interno di contesti privati, solo nei casi più gravi, è possibile inoltre utilizzare Prodotti Fitosanitari non Professionali per piante Ornamentali (PFnPO), per i quali non è necessaria l’abilitazione all’acquisto e all’utilizzo, autorizzati specificatamente per la lotta alle cocciniglie.
Si sottolinea infine che a seguito del trattamento insetticida gli ovisacchi cerosi saranno comunque visibili fino al loro naturale disseccamento.
Le foto sono state scattate questa mattina.
Si consiglia di non toccarle mai con le mani.

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