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Buongiorno.
Mi permetto di dissentire il concetto espresso dal Sig. Fabrizio Delfini che afferma che la cocciniglia non costituisce alcun pericolo per animali e persone.
7 anni fa quando al Parco Aldo Aniasi denunciai la presenza di questo insetto, ebbi la curiosità di toccarlo. Allora non sapevo cosa fosse e pensai a una influorescenza della pianta. Così ne staccai uno dal grappolo e mi si apri in mano. Ne uscì un liquido appiccicaticcio. Prontamente mi asciugai con un fazzolettino di carta e poi camminando iniziai a sentire che le mani mi prudevano. Uno sternuto e mi toccai il viso. (premetto di essere allergico a tutti i pollini e ad alcuni insetti (vespe - zanzare ecc) sta di fatto che dopo pochissimi minuti dovetti correre in farmacia ad acquistare prodotti antinfiammatori e assunsi antistaminici. Ovviamente non pensavo di essere venuto a contatto di centinaia di minuscole uova. Questo per dire che le panchine che sono sotto o nei pressi degli alberi infestati, potrebbero far insorgere dermatiti allergiche pruriginose da contatto in caso che l'ovisacco si aprisse o cadendo al suolo. (i primi sintomi sono: Rossore -Bruciore - e un forte prurito che dura ore)
Da allora io consiglio vivamente di girare alla larga da quelle piante a partire da metà Aprile, e sopratutto consiglio di non toccarle. In questo periodo gli allergici come me, stanno subendo un continuo attacco da vari pollini a causa della siccità. Per quanto riguarda i cani ovviamente non sanno parlare, e non possono raccontarci se inavvertitamente giocando hanno masticato un ovisacco pieno o secco. Di conseguenza non si può affermare; ne che la cocciniglia sia pericolosa e ne che non lo sia. Di solito dai veterinari si parla degli effetti della Processionaria (Gatta pelosa) e il tema che riguarda il contatto o l'ingerimento di un ovisacco di Takahashia japonica non é stata ancora evidenziata. (probabilmente perchè non se ne mai accorto nessuno, i campanellini di allarme sono molteplici "Stanchezza - Inappetenza - Vomito - Febbre - Diarrea"
In quanto alla prevenzione... stendiamo un velo pietoso.
Probabilmente a causa dei costi molto elevati si preferisce deramificare l'albero quando l'ovisacco ha raggiunto dimensioni notevoli, e tutto finisce lì, fino all'anno dopo, quando le piante infestate sono raddoppiate. Personalmente io credo che attraverso l'utilizzo di feromoni o l'utilizzo dell'aria compressa e fogli di carta moschicida questo problema si potrebbe risolvere ancor prima dell'accoppiamento. (fine marzo) Anche perché contrariamente all'Anoplophora chinensis che penetra nella corteccia e raggiunge il centro, quest'insetto vive nelle crespature superficiali dell'albero ospite.
Saluti.
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