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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 03-07-2022 alle 13:49

Parlare delle disabilità non è certo facile, cosi come non lo è parlare di Società se si volesse fare analisi e controdeduzioni, si rischierebbe di essere banali, retorici se non polemicamente sterili. Tuttavia si possono fare delle riflessioni, e su questo tema non si sarebbe mai banali poiché si è ancora molto lontani da una ricezione del disagio e ancor più da una presa di coscienza in merito al concetto d’inclusione, il minimo sindacale. Il 3 luglio, un’organizzazione che si definisce pirata e certo si capisce già quale sia la provocazione, organizza un pride, termine oramai con cui si vuole comunicare una certa assonanza con le note rivendicazioni di parità, nata nel mondo delle diversità, il mondo delle disabilità, sia pure con toni e colori diversi, sente la necessità di compiere azioni di rottura, di urlare alla Società "dei normali" che è ora di cambiamenti, di rendere questo mondo un posto per tutti anche a livello di accessibilità a qualsiasi situazione, contesto o luogo dove vi sa un’attività umana dal divertimento ai luoghi di necessità, oltre che per le tante distanze anche discriminanti, a partire dal mondo del lavoro per arrivare a contesti in cui non ci aspetterebbe tale e tanta bassezza umana, spesso camuffata da sdegno ipocrita su luoghi comuni e battute, quando invece la radice recondita del pensiero personale è esattamente la stessa, della serie: finché si parla di altri aborro. Probabilmente per certi aspetti, certi modi di protestare possono essere criticabili, ma qualunque sia il modo di protestare, colorito come in questo caso o più attento alle modalità di protesta nel rispetto delle sensibilità altrui, certamente il messaggio è univoco, la Società, a partire dalle decisioni di come investire nel migliorare una Città, deve basare qualsiasi iniziativa di sviluppo se non di ricondizionamento o meglio dire riqualificazione che va più di moda, su un principio cardine: tutto deve essere a misura di disabile, e dove si ristruttura, vanno dati degli incentivi se non dei veri e propri fondi a perdere, per fare il necessario affinché almeno l’amico sulla sedia a rotelle possa venirci a trovare o che si possa incontrare seduti comodamente in un qualsiasi pub o in un bar e non il alcuni pub o alcuni bar. Ricordandoci a noi "abili" che Franklin Delano Roosevelt, il Presidente degli Stati Uniti d’America, eletto per tre mandati e certamente molto amato dagli americani, noto per essere entrato in guerra a fianco dell’Europa sotto scacco nazista, era disabile su una sedia a rotelle ed era davvero una mente splendida.

Gianluca Gennai

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