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Riporto anche in questa discussione informata quanto ho pubblicato oggi su Facebook:
"La soluzione proposta si configura in variante al PGT"
Una delibera erronea, dannosa per la città, pericolosa per la Giunta e per il Consiglio, inutile per il dibattito pubblico
Con grande solerzia la Giunta comunale di Milano ha fatto propria la determinazione dirigenziale dell’arch. Collarini, direttore del settore Rigenerazione Urbana. Del resto era ovvio che questa determinazione era stata scritta su dettatura del Sindaco e dell’ex dirigente del settore Rigenerazione Urbana e ora Assessore. Tutti in collegamento telematico e, naturalmente, tutti hanno discusso, avendo letto tutti i documenti, (250 pagine), presentati dalle due società, il fondo Elliot/Red Bird e il fondo Suning/OakTree, lunedì 5 settembre e approvati, con una approfondita istruttoria, dalla suddetta Collarini venerdì 9 settembre.
Poi la Collarini, nello stesso giorno, ha mandato una lettera alla Commissione Nazionale Dibattito Pubblico, che ha benedetto i documenti (in questo caso 900 pagine ) il 19 settembre ed allora subito la Giunta ha assunto i contenuti della determinazione dirigenziale.
Certamente l’assessora allo Sport, Martina Riva, avrà avuto modo di leggere e di discutere in maniera approfondita tutta la questione. E questa volta l’assessora all’Ambiente e al Verde, Elena Grandi, non è andata a prendere un caffè, ha dato il suo assenso, consapevole che il verde profondo/permeabile diminuisce rispetto al Parco dei Capitani oggi esistente, ma che ci sarà un pazzesco incremento di verde “babilonia”, quello pensile, sui tetti, che va tanto di moda in questa città. Così l’ambientalista Sala e la sua portatrice d’acqua Elena Grandi sono contenti.
La Giunta aveva appena finito che il solerte Sindaco ha comunicato: “L’aggiornamento dei club recepisce le condizioni richieste dal Comune, in particolare sui tre punti fondamentali contenuti nella delibera di Giunta del novembre scorso: adeguamento dell’indice di edificabilità territoriale a quello massimo previsto dalla Norma del Piano di Governo del Territorio approvato con riferimento alla Grande Funzione Urbana (GFU) San Siro, pari a 0,35 mq”
Per il momento ci soffermiamo solo su questo.
Il Sindaco e l’intera Giunta o non hanno letto i documenti o ha voluto ignorare quanto scritto dalle società, a pagina 30 della relazione tecnica “vol. 8 recepimento delle condizioni della delibera n. 1379 del 5.11.2021”, presentata – lo ripeto – il 5 settembre 2022:
“La soluzione proposta si configura in variante al PGT, in quanto l’indice di edificabilità territoriale di progetto viene determinato in riferimento all’intera superficie territoriale dell’Ambito per la Grande Funzione Urbana, comprese le aree su cui grava il sedime dello stadio esistente e quelle delimitate dalle recinzioni e dai varchi di accesso alla struttura, che sono individuate dal Piano dei Servizi fra i servizi esistenti, per una superficie di 66.000 mq e che pertanto, ai sensi delle disposizioni dell’art. 6.7.e. delle Piano delle Regole, non potrebbero concorrere al computo dell’Indice di edificabilità territoriale.”
Traduco: i proponenti hanno fatto questo calcolo: superficie dell’area pubblica si San Siro 280.916 mq. moltiplicata per l’indice di edificabilità 0,35 mq./mq. fa come risultato, 98.321 mq. da costruire. E Sala, Collarini, Tancredi, e la Giunta dicono che va bene.
Ma questo è un errore grossolano dell’amministrazione comunale, che non prende in considerazione una mossa scaltra e avveduta della controparte, che avverte il Comune “badate che dovete fare una variante per approvare questi 98.321 mq.”.
Quindi i proponenti sono in regola, “noi onestamente ve l’abbiamo detto che il nostro progetto richiede una Variante al PGT, perché l’indice di edificabilità è 0,457 mq./mq.” In questo modo i proponenti evitano di sicuro il reato di falso ideologico, poiché loro con questo paragrafo hanno detto la verità.
Infatti dalla superficie pubblica totale di 280.916 mq. – per fare un calcolo esatto e rispondente alle disposizioni del Piano delle Regole del PGT – si dovrebbe detrarre il sedime dello Stadio esistente 39.000 mq. e le aree accessorie di pertinenza 27.000 mq. Quindi a questo punto si ha la superficie (214.916 mq.) su cui calcolare le possibilità edificatorie con l’indice dell‘0,35 e si avrebbe dunque 75.221 mq. di costruibile.
Ora la differenza tra i due metodi è di 23.100 mq.: tanto per intenderci, questi metri quadrati “aggiuntivi” equivalgono alla torre degli uffici (87 metro di altezza per 17 piani) previsti dai proponenti questa operazione edilizia, che con lo stadio “europeo” non centra nulla.
Può il Comune e la Giunta regalare questi metri quadrati facendo finta che non ci voglia una Variante?
E delle due l’una. O la Giunta e gli uffici comunali fanno calcolare esattamente l’indice di edificabilità e le società debbono ridurre le edificazioni di 23.100 mq.. O la Giunta e gli uffici predispongono una variante urbanistica per accontentare i proponenti.
Ma far finta che sia lecito il calcolo presentato e affermare che è rispettato l’indice di 0,35 del PGT con quindi 98.321 mq di edificabile espone Sindaco e Giunta ad un rischio: quello di fare un abuso d’ufficio, che per un amministratore pubblico è sempre dietro l’angolo.
“Si ha il reato di abuso d’ufficio quando un pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, nell’esercizio delle sue funzioni produce un danno o un vantaggio patrimoniale che è in contrasto con le norme di legge”. In questo caso, con le norme vigenti del PGT, richiamate in delibera. Il vantaggio patrimoniale per le due società è evidente: 23.100 mq. in più di quanto possibile con le attuali norme.
Ed è appunto qui che le cose per il Sindaco si fanno ulteriormente complicate. La delibera avvia il dibattito pubblico su quella stessa delibera. E quindi che dibattito si fa? Su una delibera della Giunta che non è valida, o per meglio dire contiene un grossolano errore?
Tre anni di trattativa privata per evitare la Variante e alla fine il Sindaco deve arrivare ad una Variante se vuole portare avanti un progetto urbanistico negativo da tutti i punti di vista, dannoso per l’impatto ambientale e anche per le casse del Comune
Ma la domanda principale al Sindaco: qual è l’interesse pubblico e dove sono i vantaggi sociali, culturali, economici per il Comune, ovvero per la comunità milanese ? E perché bisogna abbattere il Meazza? Perché lo vogliono le due società cinoamericane per farci un mega centro commerciale?
“La colpa, caro Bruto, non sta nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(giovedì 22 settembre 2022)
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