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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 21-02-2023 alle 09:23

Scrivo anche solo per una vicinanza a Vigo, il quale si batte da anni per i temi della sua zona e in qualche modo specchio di una Milano ripiegata sui suoi stereotipi di città europea, glamour, fashion, hi-tech e ricca, con il suo skyline, gli schef stellati e la moda, la finanza, il real-estate. Sì, ci piace, ma questa è la parte illumnata delle luna (chi non ricorda: "the dark side of the moon").

Poi ci sono i quartieri, la gente, una distanza siderale da quel mondo cosi lontano. Le ultime votazioni per la Regione a Milano hanno confermato il PD e i suoi alleati, la destra non c'è, la sinistra neanche. C'è questa via di mezzo arroccata sull'ecologia forse per allontanare l'attenzione dai problemi veri (caro Sindaco c'è l'ha fatta, la sua manovra è esemplerare, la famosa mossa del cavallo), quelli che un tempo erano motivi di protesta anche dura, di azioni che oggi si vedono per il clima o per un anarchico ancora in carcere duro. Nessuno s'indigna più sulle questioni popolari dei quartieri, dei marciapiedi, delle scuole pubbliche lasciate a se stesse o chiuse, del decoro delle periferie, della vivibilità dei parchi pubblici e in generale dei problemi di basso profilo mediatico. Il Comune pensa al bilancio certo, tema essenziale per fare o non fare cose (non possiamo, il bilancio non consente), ma la visione manca, manca il senso popolare, la vicinanza ai cittadini comuni e la politica in generale ha perso il contatto con il malessere del vivere dando luogo al delubro del disagio, alleggerito da netflix e dai videogames, unico modo per staccare la spina, grandi e piccini.

I giornalisti corrono la dove c'è un fatto che svegli dal torpore il cittadino (cronaca nera, sesso, droga, violenza), non c'è più il giornalismo di militanza, sono morti i giovani d'avaguardia perché aveva ragione Pasolini sulle classi sociali e le dinamiche delle mente umana. Tutti cercano i riflettori e una volta raggiunti questo basta. La protesta alla fine asserve lo status quo perché autorizza il pensiero di classe e legittima il ruolo del potere "ordinato" opposto al contro potere "disordinato".

Purtroppo l'arrivo dell'assessora Grandi e dell'assessora Censi, hanno aggiunto peso al quel pensare radical e il problema è che loro non hanno minimamente coscienza di ciò, mentre si è visto crescere il movimento" ultima generazione" che blocca le strade per le questioni ambientali, questi sono i temi che portano i ragazzi a muoversi, oltre alle questioni dell'identità sessuale e dell'anarchia fine a se stessa. Quel protestare di classe radical che piace tanto a questa Milano "à la page".

Allora Vigo, le scrivo per vicinanza, per militanza civica, per dirle che la leggo e seguo queste situazioni che non conosco direttamente ma che purtroppo sono comuni a molti quartieri di periferia e non, forse è un nulla ma vedo che nessuno risponde più, tanto meno i politici e qui non si riesce ad aprire dibattiti, anche solo per puro moto al luogo. Certi argomenti non infiammano, non alterano lo stato d'intorpidimento e di noia se non d'indifferenza. Purtroppo anche i nuovi partiti che si stanno formando e i movimenti ex M5S, guardano a temi lontani mentre i problemi sono qui e ora e ho la sensazione che il civilismo puro sia vicino al platot, all'effetto "Don Chisciotte" io per primo.

Non m'importa cosa scriveranno di noi, la realtà è qui e ora.

Gianluca Gennai

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