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La Scuola del Corpo della Polizia locale di Milano, ha maturato da oltre quarant’anni una lunga esperienza suI campo, incontrando ogni anno migliaia di bambini e bambine, ragazzi e ragazze delle scuole milanesi fino a diventare un modello di riferimento a livello nazionale.
L’ufficio educazione stradale e legalità della Scuola del Corpo, ha sviluppato negli anni corsi specifici per illustrare le potenzialità e i rischi della navigazione in rete, con lo scopo di approfondire la conoscenza sull’argomento e fornire ai giovani gli strumenti utili per navigare nel web in sicurezza. I corsi sono differenziati per le scuole primarie (con il progetto “Selfie! Il ritratto delle regole”), e per le scuole secondarie di primo e secondo grado (rispettivamente con i progetti “LegalMente – Bullismo, Cyberbullismo e Social Media” e “LegalMente in Rete – Cyberbullismo e i pericoli del Web”).
Consapevoli delle potenzialità positive e negative dei nuovi mezzi di comunicazione, i corsi sono rivolti a tutti i bambini/e, ragazzi/e che iniziano ad affacciarsi ad un mondo che nasconde insidie e rischi spesso sconosciuti o sottovalutati, con particolare attenzione all’oggetto del desiderio: lo Smartphone!
Vengono introdotti i concetti di regola, diritto e dovere, responsabilità, nonché il principio sul quale è fondato l’art. 3 della Costituzione Italiana, conducendo i bambini/e, gli studenti e le studentesse a riflettere e comprendere il significato del principio che è l’assunto della legalità: vivere nel rispetto di tutti. Sono chiamati ad interrogarsi su cosa è il bullismo e su cosa differenzia uno scherzo, anche pesante, da un reato.
Con l’evolversi della tecnologia e la sempre più consueta disponibilità dello Smartphone, già nel periodo della pre-adolescenza, il fenomeno ha assunto forme più subdole e pericolose dando origine al Cyberbullismo, dove gli effetti del bullismo tradizionale sono portati ad estreme conseguenze attraverso la gogna mediatica.
Il Cyberbullismo, tuttavia, non è l’unico pericolo per bambini/e, ragazzi/e che navigano in rete.
Con l’uso dei Social Media, diventati parte integrante della nostra quotidianità, e piazze virtuali dove costruire relazioni, nonché l’usuale utilizzo di App e videogiochi online, i ragazzi/e tendono in oversharing a rivelare dati personali e sensibili mettendo a rischio la loro privacy in un “presente continuo” dove tutto deve avvenire online e live. Qui e ora.
Ne consegue che molti sono i pericoli a cui potrebbero essere esposti, alcuni dei quali rappresentano veri e propri reati come il furto d’identità, la sostituzione di persona o la detenzione e/o diffusione di materiale pedopornografico. Lo scopo dei corsi è quindi quello di fornire agli studenti consigli e strumenti utili per “vivere la rete” in modo sicuro, ponendo altresì l’accento sul fatto che non è vero che “virtuale non è reale” poiché tutto ciò che pubblichiamo o condividiamo sulla rete, concorre a definire la nostra “Web Reputation” sulla quale i ragazzi/e tendono a costruire la propria identità digitale sottovalutandone l’importanza per gli effetti e le ricadute sulla vita reale, sia in positivo che in negativo.
Negli ultimi anni gli istruttori di legalità, che incontrano i bambini/e delle scuole primarie, hanno potuto constatare l’allarmante diffusione del possesso personale dello Smartphone con accesso ai Social Media già in fascia d’età pediatrica (terza infanzia: fanciullezza, età scolare).
È bello e stimolante sperimentare la nuova tecnologia tenendo tuttavia ben presente che dobbiamo essere noi a governarla e non a subirla.
Gli incontri con gli studenti, sono l’occasione anche per approfondire le disposizioni, a tutela dei minori, previste dalla legge 71/2017 per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del Cyberbullismo, spiegando e simulando la compilazione del modello per la segnalazione/reclamo in materia di Cyberbullismo da inviare al Garante delle Privacy, nel caso di pubblicazione di contenuti lesivi, richiedendone la rimozione, il blocco o l’oscuramento degli stessi.
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