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Si parla da anni dello stato delle scuole e delle case popolari, così come dell'affollamento delle corsie ospedaliere, della mancanza di medici e infermieri e del super lavoro dei medici di famiglia a causa della promozione del privato.
Occorre far caso ad un aspetto che unisce tutte queste realtà: sono tutte previste, nella Costituzione, come diritti dei cittadini.
Come tali, rappresentano un costo e una promessa elettorale circa il welfare, due buone ragioni per lasciarle come sono.
La risposta dei cittadini a questo malessere sono la rinuncia al voto, lo scatenamento sui social e il sostegno ai maghi delle verità alternative, in sostanza il mascheramento dell'impotenza.
Esistono poi, come dimostra il post iniziale, proposte alternative positive e meritevoli. Le quali hanno però il difetto di avere estremo bisogno, per essere realizzate, di grande concorso di sostenitori per tempi prolungati.
Salvo che, contemporaneamente, non si comprendano i motivi di fondo per cui, in una democrazia avanzata, tali discrepanze possano verificarsi, e si agisca anche su quelle.
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