Rispondi
Rispondi a:
Ho ascoltato tutta la registrazione e non posso che rilevare che il Comune di Milano ha torto marcio per aver approvato questo piano di dimensionamento. Non era ICS Filzi a dover essere aggregato, ma semmai il contrario.
Cio che più mi ha stupito e come ci si lavi le mani sul tema demografico, sui bacini d'utenza, sulle politiche degli organici della scuola, sulla necessità dei tagli alle autonomie scolastiche. La vicesindaca ha parlato come se questi temi appartenessero ad altri: provveditorati, direzioni regonali, Regione Lombardia, Ministero, ecc. ecc., come se il Comune dovesse semplicemente attenersi a un ruolo di sudditanza rispetto a quelli. Non è così, il Comune avrebbe potuto decidere sui tempi del processo che a livello nazionale si articola in 4 anni. Avrebbe potuto dimostrare che la media degli istituti milanesi ha numeri nettamente superiori ad altre province. Avrebbe dovuto, infine, sapere che un progetto, una sperimentazione non si trasferisce da Collegio a Collegio dei docenti con una circolare del Sindaco e che la continuità dichiarata è tutta da dimostrare. C'è da augurarselo, ma il Comune ha sbagliato.
Accedi
Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati