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Inviato da avatar Roberta Cipolli il 22-08-2024 alle 12:09

"La viralità senza conoscenza è sterile, ma la conoscenza senza viralità è autoreferenziale"

Suggerisco a questo punto  la lettura del libro The Circle (non la versione edulcorata del film...) per dare spessore al dibattito sul complesso e delicato rapporto tra partecipazione-democrazia, trasparenza amministrativa e cittadinanza attiva in chiave critico-costruttiva: non vassalla di un potere politico quand'anche fosse quello storicamente "inclusivo", ma in grado di tenere testa in tempi incerti e pieni di contraddizioni.

Detto questo: se la partecipazione ė determinata da una quota fissa a socio, stimata a... 100 euro circa (?)...  oltre che una chiara discriminazione tra chi può a livello economico  (oltre ad aver tempo da dedicare e strumenti culturali sufficienti per utilizzare una piattaforma digitale come mezzo di comunicazione appropriato per avviare discussioni articolate e non superficiali ed emozionali, che lasciano il tempo di una pioggia di meteoriti), diventa la prova evidente che qualcosa non funziona e che l'attuale amministratore dell'ente pubblico locale, che dovrebbe essere in prima fila, non ha sufficiente interesse (con una sola eccezione non a caso nel Municipio  4, con motivazioni che andremo a chiarire in autunno) nel promuovere qualcosa che si ponga anche solo appena in chiave critica, rischiando di compromettere chi dalla non trasparenza, falsificazione delle narrazioni, minimizzazione dello stato dell'arte, distruzione del lavoro di rete finora ha tratto e continuerà a trarre vantaggio per portare avanti azioni demagogiche, di propaganda e/o fraudolente o addirittura lesive nei confronti della collettività.

La viralità potrebbe poi trasformarsi in un boomerang: da maneggiare sempre con molta cura e cautela.

In gioco ci sono le vite reali di persone in carne e ossa.

N.B. mi sono già autotassata mensilmente, con la mia piccola quota di partecipazione e di rischio personale nell'espormi pubblicamente nel partecipare a discussioni e produrre contenuti che, anche se sicuramente poco popolari, di certo non sono autoreferenziali, ma frutto di presenza sul campo, prove ed evidenze emerse dal lavoro di rete e tutte verificabili...

E non intendo assumere oneri aggiuntivi di alcun tipo, nè andare in giro a reclamizzare RCM, a spronare altri a farlo.

Perché forza della Rete Civica parla da sola, l'incredibile è che ad oggi abbia retto anche in condizioni avverse e nel pieno di una crisi di astensionismo e calo della motivazione a partecipare, visti gli esiti di decisioni e delibere comunque calate dall'alto e senza margini di mediazione.

E TUTTI dovrebbero semplicemente ammirare lo sforzo di RCM, fare a gara per stimarla, fare anche la fila per sostenerla a turno, ciascuno secondo le proprie - piccole o grandi - possibilità.

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