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Si riporta il prosieguo dell'interlocuzione con Comune di Milano - Welfare e Salute sulla pagina FB, in particolare tre risposte ai cittadini nel pomeriggio di oggi.
Cfr. https://www.facebook.com/share/p/AbdrLtvdU36zVuEL/
- Roberta Cipolli buongiorno, cogliamo l'occasione per chiarire, a beneficio di tutti quelli che ci leggono, alcuni punti:
L’edificio di via Barabino è già sede, nell’ambito del piano Freddo, di un centro di accoglienza notturna. Non si sta quindi parlando di aggiungere un servizio ma di ampliarlo (e - ribadiamo - non in termini di numeri ma di offerta di opportunità per la cittadinanza) attivando servizi anche a sostegno della cittadinanza fragile del quartiere, come per esempio lo sportello di segretariato sociale o il punto per la distribuzione dei pacchi alimentari o dei vestiti.
Per quello che riguarda l’ospitalità notturna, ribadiamo che il principio di accoglienza diffusa che stiamo seguendo negli ultimi anni ci sta portando a sostituire i centri di grandi dimensioni a favore di strutture con numeri più contenuti che - ribadiamo - si trovano sia in centro che in diversi quartieri periferici, non solo al Corvetto quindi.
Comune di Milano - Welfare e Salute scrive:
Luisa Napoliello, nessuno tenta di negare le complessità del Corvetto, anzi, l’attivazione di un progetto del genere in questo quartiere ha proprio lo scopo di andare incontro non solo alle esigenze dei senza dimora, ma anche di fornire servizi in più (il segretariato sociale, lo sportello per la distribuzione dei pacchi alimentari, l’attivazione di un guardaroba) che possono essere utili anche ai cittadini e alle cittadine che si trovano in condizioni di fragilità pur avendo un tetto sopra la testa. Per rispondere, infine, alla sua ultima domanda, precisiamo che la sede dell’assessorato al Welfare e Salute è proprio al Corvetto, un quartiere che quindi ci sta molto a cuore e che viviamo e frequentiamo quotidianamente.
Roberta Cipolli risponde:
Comune di Milano - Welfare e Salute scrive:
Roberta Cipolli, l’edificio di via Barabino è già sede, nell’ambito del piano Freddo, di un centro di accoglienza notturna. Non si sta quindi parlando di aggiungere un servizio ma di ampliarlo (e - ribadiamo - non in termini di numeri ma di offerta di opportunità per la cittadinanza) attivando servizi anche a sostegno della cittadinanza fragile del quartiere, come per esempio lo sportello di segretariato sociale o il punto per la distribuzione dei pacchi alimentari o dei vestiti.
Per quello che riguarda la comunicazione del progetto, precisiamo che le delibere rimangono in evidenza sull’albo pretorio per i 15 giorni successivi a quando vengono approvate, a disposizione di tutti i cittadini e le cittadine. A testimonianza della volontà di assoluta trasparenza, condividiamo con lei, a titolo di esempio, il primo comunicato sui progetti sociali finanziati col Pnrr che è del 2022 e che cita il progetto di via Barabino, che era ancora nella sua fase iniziale ( https://www.comune.milano.it/-/welfare.-il-comune-chiede-i-finanziamenti-del-pnrr-8-8-milioni-per-15-progetti ).
Aggiungiamo, inoltre, alcuni articoli di giornale del marzo scorso in cui, tra le altre cose e purtroppo in maniera inevitabilmente sintetica, si parla anche dell’investimento su via Barabino ( https://milano.repubblica.it/cronaca/2024/03/24/news/investimenti_comune_spazi_sociali-422365545/ e https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/centri-accoglienza-milano-74d30594 ). Sperando di essere stati esaustivi, le auguriamo un buon pomeriggio.
Roberta Cipolli risponde:
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