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Ed è proprio questa l'aggravante: si tratta di una delibera da parte di chi assicura di "conoscere e frequentare quotidianamente il quartiere" e va ripetendo ideologicamente di "averlo nel cuore"...
Evidentemente abbiamo visioni e sensibilità molto differenti, un'idea di "accoglienza diffusa" da parte dei politici locali di turno e associazioni politicizzate che questa volta non è proprio condivisibile...
Ripeto, i servizi notturni in questo contesto delicatissimo sono ad alto rischio... improponibile anche solo pensare ad un ampliamento di "servizi a bassa soglia" = storie faticose e complesse che faticano ad essere accolte nelle strutture già esistenti.
E la promessa di pacchi alimentari, guardaroba e altri servizi certamente utili diventano ora strumentali: dopo aver distrutto il tessuto sociale e la possibilità di convivenza civile, venire a fare l'elemosina è un atto di cattivo gusto. Una cattiveria gratuita che infierisce e si approfitta della debolezza e fragilità. Diventa un ricatto.
Qualunque essere umano si sentirebbe profondamente offeso e umiliato ad una proposta del genere: da un lato si tiene volutamente il Corvetto nella povertà e nel degrado e se ne amplifica la portata, dall'altro si chiede di barattare per un tozzo di pane la propria libertà e dignità umana...
È semplicemente inaccettabile così come è stato politicamente formulato, siamo completamente fuori strada in termini di bene comune e amministrazione condivisa e responsabile.
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