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Mi sembra che si stia trattando un tema tanto complesso con non poca superficialità.
Lo stato del quartiere, non nascondiamocelo, dipende dalla presenza e dalla gestione dei caseggiati popolari ALER (gestito - malgestito direi - dalla Regione). Tutte le attività riferite al quartiere, al contrario, sono di competenza del Comune. Da un lato abbiamo una incuria totale che porta alla ghettizzazione di fasce della popolazione principalmente non italiane. Dall'altro abbiamo un'amministrazione che, seppur con difficoltà, si dimostra attenta ai bisogni di una fetta della società sempre più povera ed emarginata.
Premesso ciò, le osservazioni relative al dormitorio di Via Barabino (via in cui anche io risiedo) risultano in certi punti comprensibili e condivisibili (timori sulla sicurezza della via), in altri, però, appaiono sterili e faziose.
Come già detto, sin dal 2022, lo stabile di Via Barabino fa parte del piano freddo grazie al quale 25 senza tetto hanno rievuto un tetto, dei pasti e dei vestiti per ripararsi dal freddo. Non mi sembra che in questi due anni ci sia stato questo scalpore e questo stracciarsi le vesti.
Cosa cambierà da oggi? Ben poco!
Si aggiungeranno servizi civici e ci sarà un grardaroba strutturato che, si spera, potrà evitarci di continuare a guardare i cassonetti gialli divelti e svuotati da abituali ricettatori che stazionano quali improvvisati mercanti su viale martini.
Detto tutto ciò, invito a mantenere la calma e a evitare di fomentare le masse. Altrersì invito ad informare tutti coloro che sono stati già fomentati circa i dati che sono venuti in luce in questi giorni e sopra ben riassunti.
Ps: allego nostizie risalenti al 2022 e al 2023 riguardanti il piano freddo
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