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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 30-10-2011 alle 00:12

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_ottobre_29/gamberale-offerta-serravalle-sea-1901984840859.shtml

Il presidente del Consiglio Rizzo: se qualcuno vuole le quote le compri sul mercato

Gamberale: offerta per Serravalle e Sea

Andata deserta l'asta, arriva la proposta di acquisto per le due società. Lunedì giunta straordinaria

MILANO
- Guarda i casi della vita. La seconda asta per la vendita del 18,6 per cento della Milano-Serravalle si è chiusa alle 10: nessuna offerta. Ma poche ore dopo - per la precisione alle 16 - il fondo F2i di Vito Gamberale, partecipato dalla Cassa depositi e prestiti e da altre banche e fondazioni di origine bancaria, ha fatto pervenire all'assessorato al Bilancio di Palazzo Marino una proposta per acquisire congiuntamente il 18,6% di Milano Serravalle e il 20% di Sea. L'offerta, dal punto di vista economico, consiste in una valutazione del 18,6% della Milano Serravalle pari a 145 milioni di euro e del 20% di Sea pari a un multiplo di 8,82 volte l'Ebidta che sarà conseguito da Sea nel corso dell'anno 2012. Il sindaco Giuliano Pisapia ha già convocato per lunedì una giunta straordinaria «per valutare le iniziative da assumere in relazione alla necessità di evitare la rottura del Patto di stabilità da parte del Comune di Milano».

Il famoso piano B, quello che secondo esponenti dell'opposizione prefigurava l'intera operazione - vendita congiunta di un pacchetto della Sea e delle quote di Serravalle - e che secondo la maggioranza non esisteva. Anche se, in base ai rumors, l'operazione «perfetta» prevedeva un passaggio ulteriore: che la Sea rinunciasse alla quotazione in Borsa. Invece, ieri, il cda della società ha preso atto che non è il momento giusto per andare sul mercato ma ha comunque deliberato di proseguire nell'iter e ha quindi un anno di tempo per tentare il collocamento in Borsa.

Un piccolo intoppo procedurale. Che non blocca nulla. Perché l'azionista di maggioranza della Sea, ossia il Comune, può sempre decidere autonomamente di procedere alla vendita del pacchetto del 20% di Sea invece della quotazione. Pretendendo comunque la distribuzione del maxidividendo di 160 milioni di euro. Ma che però crea un grande intoppo politico all'interno della maggioranza: «Ricordo - attacca il presidente dell'aula, Basilio Rizzo - che in consiglio comunale abbiamo preso delle scelte diverse: abbiamo scelto per un azionariato diffuso e non per un socio forte. Se qualcuno vuole le quote di Sea, le acquisti sul mercato con la quotazione, e non in blocco prima». E aggiunge: «Perché se è interessato F2i non compra le azioni di Sea sul mercato? Stupisce il fatto che giunga nel pomeriggio questa proposta, con un'offerta di 145 milioni per Serravalle, proprio il prezzo che abbiamo indicato nel bando: perché non ha presentato l'offerta per Serravalle per poi acquistare le quote di Sea sul mercato quando sarà quotata?». All'attacco anche il Pdl che con Carlo Masseroli chiede le dimissioni dell'assessore Bruno Tabacci: «Adesso che è emerso il giochetto e la colossale presa in giro della città e del sindaco Pisapia, che ritengo non sapesse nulla è arrivato il momento di chiedere le dimissioni di Tabacci che da qualche mese mente al consiglio».

Maurizio Giannattasio
29 ottobre 2011 11:41


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/11_ottobre_29/tabacci-rottura-patto-stabilita-dimissioni-1901987274395.shtml

Dal fondo F2i di Vito Gamberale un'offerta complessiva di circa 400 milioni per Serravalle

Tabacci: «Se si rompe il patto di stabilità mi dimetto da assessore»

L'assessore al Bilancio lega alla vendita di una quota di Serravalle la possibilità di rientrare nei parametri

MILANO - «Se c'è la rottura del patto di stabilità me ne vado, punto e basta. Sono un civil servant». Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano, lega strettamente alla vendita di una quota della Serravalle la possibilità di rientrare nei parametri richiesti. «Ho creduto molto nell'idea di Pisapia e nel suo modello e finora sono soddisfatto - ha sottolineato Bruno Tabacci parlando a un convegno organizzato da Alleanza per l'Italia -. Chiedo di essere giudicato per quello che ho fatto... Se poi dovremo portare i libri in tribunale e rompere il patto di stabilità mi rassegnerò e rassegnerò anche le dimissioni». Tabacci non intende però gettare la spugna: «Vorrei Milano potesse non essere umiliata. L'opposizione pensava a una legge speciale che sicuramente Berlusconi avrebbe regalato, io invece penso ci debbano essere dei conti in ordine». In questo contesto si inserisce l'operazione Serravalle e la spending review sui capitoli di spesa del Comune e sulle partecipate oltre che sui contributi che in generale fornisce il Comune.

LA PROPOSTA DI GAMBERALE - Venerdì il Comune ha ricevuto dal fondo F2i di Vito Gamberale un'offerta complessiva di circa 400 milioni per Serravalle e Sea. «Lunedì in Giunta inizieremo a ragionare sulla proposta pervenutaci dal fondo F2i, dopo di che andremo in Consiglio con un'ipotesi di gara che può avere come riferimento quell'offerta, o anche qualcosa di diverso, perché non ho alcuna intenzione di aprire a trattative private», ha annunciato Tabacci, dicendosi disposto ad indire una gara per la vendita del 18,6% della società Serravalle unita al 20% di Sea. Se l'offerta si dovesse chiudere entro fine anno, consentirebbe al Comune di Milano di rispettare il patto di stabilità. In caso contrario, avverte Tabacci «mi dimetto da assessore perché non posso accettare che in cinque mesi realizzi il programma della Moratti che è la rottura del Patto. Io la mia firma lì non gliela metto». «Per quanto mi riguarda - prosegue Tabacci - non c'è alcuna rottura del Patto. Anzi - aggiunge - io sono corresponsabile con il Governo italiano nella difesa del ruolo dell'Italia dentro la moneta europea. Da questo - conclude - non mi chiamo fuori».

Redazione Milano online
29 ottobre 2011 14:09

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