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Inviato da avatar Giuseppe Samir Eid il 24-01-2025 alle 16:05

I-IV-XXIX   Cardinal MARTINI 

“Conoscersi però una parola può ricompattare”

Rileggendo la LETTERA alla città di Milano,  aveva  sottolineato alcuni aspetti  che avrebbero potuto scaturire  dall'immigrazione islamica.

MARTINI aveva scritto Dicembre1990:

Quel dialogo a livello quotidiano a contatto con i musulmani che incontriamo oggi sem­pre più frequentemente. Il problema non è tanto di fare grandi discussioni teologiche, … Si potranno trovare, non di rado, molte più consonanze pratiche di quanto non avvenga in una disputa teologica…. Tuttavia questa considerazione individuale deve sempre tener conto delle dinamiche di gruppo. Infatti l’islam non è solo fede personale, bensì realtà comu­nitaria molto compatta e una parola d’ordine lanciata da qualche voce autorevole al momento opportuno può ricompattare e ricondurre a unità serrata.

Negli anni successivi

L’approfondimento delle diverse tradizioni religiose fa scaturire nuove energie per un destino comune degli uomini.

Il mese di Marzo 2025 accomuna musulmani e cristiani tutti uniti,  ad osservare un periodo di digiuno e privazioni sotto le sue diverse forme; ricorda ai musulmani la sottomissione al volere di Dio con il sacrificio di Abramo pronto a sacrificare il suo unico figlio Ismaele, ai cristiani tutti il sacrificio di Cristo alla volontà del Suo Padre per la salvezza del mondo. Un periodo favorevole ai credenti tutti per conoscersi e applicare quanto ha scritto il cardinale Arinze:

“Noi, cristiani e musulmani, siamo dei cercatori di Dio, impe­gnati in una ricerca che è segno di speranza per ogni uomo. Noi possiamo colla­borare per donare più speranza all’umanità. Perciò, dobbiamo accettarci come diversi, rispettarci reciprocamente ed amarci, sotto lo sguardo di Dio che elargisce a tutti la sua misericordia. Vogliamo presentarci al mondo come credenti in Dio e fedeli all’uomo, alla sua dignità ed ai suoi diritti.”

Instaurare un rapporto di tipo nuovo per meglio conoscersi, cardine per l’integrazione. Chi fa il primo passo?

 
 
 
I-III-XXVIII Cardinal MARTINI

Dialogo tra credenti

Rileggendo la LETTERA alla città di Milano, aveva sottolineato alcuni aspetti che avrebbero potuto scaturire dall'immigrazione islamica.

MARTINI aveva scritto Dicembre 1990:

Riguardo al dialogo con i musulmani Vi sono due posizioni errate da evitare e una posizione corretta da promuovere.
1- la noncuranza del fenomeno. …. Si scivola facilmente a sentimenti di disagio e quasi di rifiuto o di intolleranza.
2- lo zelo disinformato…. Si fa di ogni erba un fascio, si propugna l’uguaglianza di tutte le fedi senza rispettarle nella loro specificità, si offrono indiscriminatamente spazi di preghiera o addirittura luoghi di culto senza aver prima ponderato
La posizione corretta è lo sforzo serio di conoscenze, la ricerca di strumenti e l’interrogazione di persone competenti. Penso, in particolare, ai casi molto difficili e spesso fallimentari dei matrimoni misti.

Negli anni successivi

L’approfondimento delle diverse tradizioni religiose fa scaturire nuove energie per un destino comune degli uomini.

Un rapporto di tipo nuovo tra mondo occidentale e mondo arabo non può non passare attraverso un contributo per il rilancio economico, culturale e sociale di questi paesi estremamente bisognosi di interscambio e di apporto tecnologico da parte dell’Occidente.

Aiutare i musulmani a comprendere e cogliere il significato di distinzioni come quelle tra religione e società, tra lede e civiltà, tra islam politico e fede musulmana, è più che mai necessario.

La convivenza va fondata su valori e certezze, se nascondiamo i cardini della nostra cultura, a quale integrazione potrà aspirare la scuola italiana?
 
 

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