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Sono d’accordo per quanto lei ha scritto su l’immigrazione di prima generazione in Italia, per il poco che ho osservato i ragazzi/le ragazze di un Istituto tecnico in Italia diretto da un ordine religioso cattolico non sono molto diversi dai nostri, dipende dall’ambito sociale delle famiglie di provenienza. Ricordarsi che il cittadino arabo cristiano o musulmano privilegia il suo credo religioso a la sua cittadinanza; la laicità è un termine poco applicato nelle famiglie arabe. A mio parere la tiepidezza religiosa che riscontrano nei nostri giovani non aiuta l’integrazione, la libertà di scelta richiede di poter essere in grado di scegliere. Per quanto riguarda i figli e pronipoti la situazione della Francia ci può insegnare qualcosa. La decisione tardiva della Francia di obbligare imam e Direttori dei centri culturali ad ottenere un diploma per esercitare dovrebbe aiutare l’integrazione in quanto hanno decisamente la loro influenza sulla popolazione mentre le trasmissioni via internet non trovano frontiere. La pressione degli Stati islamici è riuscita a far entrare i tribunali islamici in Inghilterra spero che non succeda in Italia.
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