Rispondi a:

Inviato da avatar Giulio Beltrami il 10-02-2025 alle 01:09

Dalle due opinioni di Turing sull’intelligenza, indicate dal Relatore:

  1. In primo luogo, l’intelligenza non è una proprietà intrinseca dell’essere umano, ma il risultato di specifiche configurazioni della materia.
  2. In secondo luogo, l’intelligenza è una proprietà che viene attribuita a determinati comportamenti quando soddisfano certe condizioni.

La seconda riguarda una concezione della Mente, esemplificata dal Test di Turing, che ne considera il comportamento (Comportamentismo) senza necessità della prima, di capirne i processi cognitivi (Cognitivismo).

Mentre il Comportamentismo, declinato ad esempio nella intelligenza multipla, ha importanza euristica e indiziaria, il Cognitivismo ha da tempo abbandonato, con ed oltre Turing, l’idea di una Mente esclusivamente "cerebrale", intrinseca all’essere umano, a favore del paradigma EEEE:  “incarnata (Embodied)” nel corpo fisico, ”situata (Embedded)” nell’ambiente naturale e sociale, “enattiva (Enactive)” orientata all’azione, ed “estesa (Extended)” nell’interazione con la materia ed in particolare con la tecnologia.
Ed a ciò aggiunge la cosiddetta “intelligenza collettiva (Collective)” a favore della Cultura umana, nel suo complesso.

Se potessimo liberarci di ogni orgoglio, se, per definire la nostra specie, ci attenessimo strettamente a quello che i periodi storici e preistorici ci mostrano essere la caratteristica costante dell’uomo e dell’intelligenza, dovremmo dire non Homo sapiens, ma Homo faber. In breve, l’intelligenza, considerata in quella che sembra essere la sua caratteristica originale, è la facoltà di fabbricare oggetti artificiali, specialmente strumenti per fare strumenti, e di variare indefinitamente la fabbricazione.
(Henri Bergson “L'evoluzione creatrice” Cortina Editore)

Quindi “c’è molto di artificiale nell'intelligenza umana": dall’abaco e tavolette sumeriche, fino al computer, capace di memorizzare ed elaborare informazioni per Noi “Natural Born Cyborgs” (Andy Clark).

Per quanto riguarda la Macchina di Turing c’è chi sostiene che certi grandi sistemi informatici superano il suo determinismo algoritmico, per la loro interazione con gli imprevisti degli utenti e dell’ambiente (Peter Wegner “Perché l’interazione è più potente degli algoritmi” Maggio 1997, Vol.40, No.5 COMMUNICATIONS OF THE ACM).
E poi lo stesso sviluppo tecnologico può generare prestazioni impreviste (ad esempio gli SMS, nati come messaggistica dei manutentori di impianti telefonici), analogamente allo exattamento, nell’evoluzione degli organismi viventi.

L’approccio dal basso proposto dalla nuova robotica vuole essere l’esatto opposto  di quello simbolico-linguistico: si pongono al centro dell’attenzione i problemi  dell’interazione senso-motoria dell’agente con l’ambiente, e si cominciano a studiare le sue semplici ma comunque efficaci strategie di adattamento e di apprendimento. La  fonte prevalente di ispirazione è dunque non il comportamento di esseri umani nello  svolgimento di compiti complessi, ma in primo luogo il comportamento di animali,  anche semplici, ritenuti comunque “intelligenti” perché mostrano notevoli capacità di  adattamento e di apprendimento in ambienti reali (spesso ostili) senza dover ricorrere a  capacità cognitive alte, come quelle tipicamente studiate dall’IA classica. “Gli elefanti  non giocano a scacchi”, è una efficace battuta di Rodney Brooks, inizialmente il  principale ispiratore della nuova robotica. Uno slogan sempre di Brooks, “intelligenza  senza rappresentazione”, fa riferimento a un’architettura dell’agente intelligente  alternativa a quelle ritenute tipiche dell’IA classica. In tale tipo di architettura, dunque, il ruolo delle rappresentazioni non dovrebbe risultare cruciale.
(Roberto Cordeschi “Vecchi problemi filosofici per la nuova intelligenza artificiale”)

Infine Pietro Tamburrini ha giustamente denunciato certi Sistemi di Gestione Aziendale (ERP Enterprise Resource Planning) che ingabbiano il lavoro in rigide procedure, studiate a tavolino.
A ciò potrebbe ovviare la mia Hyper-Enterprise-Architecture, anche per affrontare le sfide della globalizzazione.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai Registrati